SFIDA TECNOLOGICA - La Honda ha annunciato il proprio ritorno nella F1 a partire dal Campionato del Mondo 2015. Un rientro dopo l'abbandono nel 2008 stimolato dai nuovi regolamenti FIA di Formula 1 che prevedono l'introduzione a partire dal prossimo anno di motori da 1,6 litri turbo abbinate a sistemi di recupero di energia. Un settore, quest'ultimo, dove il marchio giapponese vanta una lunga esperienza con la propria gamma ibrida che intende consolidare proprio testando nuove soluzioni nelle condizioni estreme delle competizioni.

L'amministratore delegato della McLaren F1, Martin Whitmarsh, e il presidente della Honda Takanobu Ito alla conferenza di presentazione dell'accordo.
BINOMIO VINCENTE - A destare interesse per il rientro in Formula 1 di Honda è l'accordo con McLaren che ricompone il binomio vincente che ha portato a conquistare quattro titoli costruttori e altrettanti mondiali piloti (tre con Ayrton Senna, nella foto, e uno Alain Prost) ed ottenere 39 vittorie e 52 pole position in quattro stagioni (1988-1991). Come allora, l'alleanza con la scuderia inglese prevede lo sviluppo del telaio e della gestione della squadra da parte di McLaren, mentre Honda produrrà il motore, un V6 turbo di 1,6 litri a iniezione diretta, e il sistema di recupero di energia.
La McLaren di Senna al GP del Brasile del 1989.
PASSATO SPORTIVO - Oltre alle stagioni vincenti con McLaren, la casa giapponese è approdata più volte nel “circus” a partire degli anni Sessanta. In due occasioni (1964-1968 e 2006-2008) il costruttore di Tokyo si è presentato al via con una vettura “tutta Honda”, ottenendo due vittorie, mentre più volte è stato fornitore di motori (1983-1992 e 2000-2005) conquistando, oltre ai mondiali con McLaren, due allori costruttori con Williams (1986-1987) e uno piloti con Nelson Piquet (1987).