BYE BYE FOTOCOPIE - La coreana Hyundai ha fatto una scelta coraggiosa e controcorrente: da ora in avanti tutti i nuovi modelli non dovranno necessariamente assomigliarsi, come da tradizione per le case. L’abbandono del family feeling non sarà però “assoluto”: ci sarà solo se ritenuto necessario. A spiegarlo è stato lo stesso capo del desing, Simon Loasby (nella foto qui sotto): “abbiamo deliberatamente intrapreso questa strada, partendo dal chiederci cosa abbia senso per la marca e il cliente. Per le nostre auto sarà come negli scacchi, dove ci sono pedine con diverse forme e diversi ruoli, ma tutte fanno parte della stessa squadra”.
SOLO AUTO-ICONA - “Nei miei precedenti ruoli (Volkswagen, Rolls-Royce e Bentley n.d.r.) mi chiedevano sempre, perché le fate tutte uguali?”. In Hyundai ci abbiamo pensato molto e forse è vero che il cliente giovane non vuole semplicemente l’auto del padre in una scala più piccola, ma qualcosa di diverso”. Nel futuro della casa non ci sarà quindi più uno stile unico per tutti i modelli, ma una serie di “auto iconiche” che, se avranno successo, riproporranno quello stile nelle generazioni successive. Qualcosa di simile è stato fatto poche volte, per esempio con il Maggiolino e l’Audi TT.
SI PARTE DALLA 45 - “Questo non vuol dire però che non ci saranno collegamenti fra le varie Hyundai; solo, non saranno così evidenti come prima”, ha comunque specificato Loasby. Il primo modello a portare sulle strade questo approccio sarà la versione definitiva della Hyundai 45 EV Concept (nelle foto), che non arriverà prima di sei mesi e che avrà un diverso nome: una cinque porte elettrica di taglia media, sviluppata su una piattaforma dedicata per questo tipo di alimentazione, caratterizzata da linee nette, rialzata da terra e che si ispira alle suv.
LE RICONOSCI DAI FARI - Le prossime Hyundai, quindi, non si riconosceranno più dalla mascherina, ma si dovrà guardare le luci: tutte, infatti, presenteranno l’effetto “pixellato”: tanti punti di luce montati vicini ma che rimangono distinti e che, da lontano, assumono una certa forma. “Proprio come nei primi videogame” ha detto scherzosamente Loasby.
IL POST-PANDEMIA - Durante la chiacchierata con la stampa, Loasby ha anche allargato il discorso ad altri aspetti, come il Covid-19, che ha posto l’accento su aspetti prima inesplorati dal design automobilistico. Per esempio l’igiene, importante anche e soprattutto per le auto in car-sharing, che ha portato a ripensare le aperture delle porte affinché non le si debba toccare, i sistemi di ventilazione, a utilizzare materiali nuovi, come il rame che è un potente antibatterico, e a studiare illuminazioni interne con luci UV che uccidono virus e batteri.
ANCORA SUV E CROSSOVER… - Loasby inoltre, non vede ancora una “fine” per il successo di suv e crossover, che piacciono perché rendono facile entrare e uscire e per lo spazio che offrono. Però, ha specificato “ne vedremo sicuramente di più piccole ed efficienti”. E anche la sempre maggiore presenza di sensori per la guida semi-autonoma e, in futuro, autonoma, non sembra essere un problema: già oggi in Hyundai vengono previste parti modulari della carrozzeria che possono essere trasparenti o meno, a seconda che l’auto monti o no questi dispositivi. Inoltre, telecamere e lidar sono sempre più piccoli e sarà sempre più facile integrarli nelle auto.