IL PROBLEMA È NELLE BATTERIE - Secondo quanto riportano i media coreani, la Hyundai sta avendo problemi a causa delle batterie delle sue auto elettriche. La questione era venuta alla luce già nel 2020 e riguarda un malfunzionamento al separatore delle celle (il “foglietto” che divide l’anodo dal catodo permettendo agli ioni di passare tra di essi) fornite da LG, che sarebbe troppo sottile, permettendo ai dendriti di crescere nell’elettrolita fino a causare il cortocircuito, che genera appunto la combustione della batteria e, conseguentemente, del veicolo. Dal 2018 ad oggi sono stati registrati quindici casi di Hyundai Kona incendiate, di cui undici in Corea del Sud. La situazione sarebbe delicata al punto che il costruttore, a seguito di una lunga e accurata indagine interna, si starebbe accordando con il Ministero dei Trasporti coreano, per sostituire le batterie a tutti i suoi veicoli elettrici (32.854 Kona, 21.000 Ioniq e 236 autobus). Un’operazione dal costo enorme, superiore a 1,8 miliardi di dollari nella sola Corea.
CAMBIO DI FORNITORE? - Ancora non è trapelato quanto pagherà LG per questo maxi richiamo, ma alcuni fonti ipotizzano almeno il 50%. Ad oggi il produttore di batterie coreano ha respinto le colpe e negato tutte le accuse. La Hyundai sarebbe propensa a cambiare fornitore in corso passando a SK Innovation. Ma, a complicare ulteriormente la questione, contribuisce la sentenza dell'americana International Trade Commission (Commissione per il commercio internazionale degli Stati Uniti) che, a seguito di un’indagine durata diversi mesi, ha condannato la SK Innovation per furto di segreti industriali ai danni di LG. Questa sentenza dell’autorità americana impedisce di fatto a SK di vendere le proprie batterie negli Stati Uniti per 10 anni e, conseguentemente, gli accumulatori non possono essere nemmeno utilizzati dalla Hyundai per vendere le sue elettriche in USA. Nel frattempo sono state sospese le vendite dei modelli interessati dal problema sia negli USA che in Corea.