Sono giorni roventi tra il Governo e Autostrade per l’Italia (società controllata dal gruppo Atlantia); sul tavolo la trattativa per l’eventuale revoca della concessione dei 3.000 km della rete autostradale italiana. Infatti, da quanto si apprende, il Governo italiano avrebbe imposto un vero e proprio ultimatum ad Aspi; se entro domenica prossima la società di proprietà di Atlantia non farà una proposta accettabile e vantaggiosa per lo Stato si procederà alla revoca della concessione. È stato richiesto ad Aspi un piano dove sono previsti in modo preciso le entità degli investimenti, il piano di manutenzione, le sanzioni in caso di inadempimento e un nuovo piano tariffario.
Il rapporto con la società, che ha la famiglia Benetton come azionista di riferimento, si è incrinato a seguito del crollo del Ponte Morandi (avvenuto nell’agosto del 2018) e, a distanza di due anni, mentre la città di Genova si prepara a tagliare il nastro sul nuovo ponte progettato da Renzo Piano, non è stata trovata ancora la quadra. Qualora le cose dovessero rimanere così l’affidamento verrebbe nuovamente concesso ad Aspi, prospettiva però che vede contraria la maggioranza. La trattativa si preannuncia serrata perché il Governo può contare sulla sentenza della Corte Costituzionale la quale ha stabilito che la procedura con cui fu esclusa Autostrade per l’Italia dalla ricostruzione del ponte di Genova, attraverso il cosiddetto “decreto Genova”, non fu incostituzionale (qui la news).