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Il Panda Raid 2022 raccontato da un team italiano

Pubblicato 11 novembre 2022

Il racconto e le immagini dell’incredibile avventura nel deserto del Marocco dei torinesi Walter e Daniele Bottallo, alla loro quarta partecipazione con una Fiat Panda 4x4 del 2002.

Il Panda Raid 2022 raccontato da un team italiano

2.000 KM DI SABBIA E FATICA - Da quattordici anni a questa parte esiste un modo bello e incredibilmente avventuroso per tenere vivo il mito della Fiat Panda 4x4: partecipare al Panda Raid. Sono stati 286, dal 21 al 29 ottobre scorsi, gli equipaggi provenienti da tutta Europa e anche da paesi extra-europei che hanno abbracciato la sfida della sfiancante maratona nel deserto del Marocco: partenza in nave dalla Spagna e giunti in terra africana, davanti agli occhi, solo un orizzonte di sabbia e polvere finissima. Duemila chilometri e sette prove speciali a velocità media (una per tappa) per decidere la classifica finale, con 8-11 ore di guida al giorno e a fine giornata una meritata siesta in accampamenti dove le tende si montano di sera in sera. Protagoniste della carovana, naturalmente, le Panda vecchio modello - quello, per intenderci, nato dalla matita di Giorgetto Giugiaro nel 1980, prodotto fino al 2003 e, nella versione a trazione integrale, divenuto una vera leggenda su ruote.

SUPER PANDA NEL DESERTO - “È incredibile quello che si può riuscire a fare al volante di una piccola Fiat Panda - racconta ad alVolante Walter Bottallo, pilota torinese che insieme al figlio Daniele come navigatore ha all’attivo già quattro Panda Raid, ha vinto l’ultima edizione del Baja 800 in Spagna e ha chiuso undicesimo assoluto l’ultima fatica nel deserto marocchino -. È una macchina che regala soddisfazioni enormi, perché riesce sempre a portarti anche dove pensavi non saresti riuscito ad arrivare”. Fama meritata, perciò, quella d’infaticabile divoratrice di sabbia e ghiaia del mitico Pandino a quattro ruote motrici. A maggior ragione, vista la provenienza dell’endorsement: “Onestamente - ammette Walter - prima del Panda Raid non avevo mai preso in seria considerazione questo modello. È stata una piacevole scoperta: con un minimo di preparazione, rialzandola di qualche centimetro e proteggendo gli organi meccanici più esposti a urti, è praticamente inarrestabile”.

QUANTE INSIDIE TRA LE DUNE - Il Panda Raid è un tributo viaggiante a un’auto il cui significato va al di là del semplice mezzo meccanico, ma è innanzitutto una straordinaria prova di fatica. “È una gara piena di insidie - racconta Walter -, la maggiore delle quali, per i piloti, è la famigerata fesh fesh, come la chiamano gli arabi: si tratta di una polvere di sabbia finissima che ha l’effetto di una nebbia fitta, in cui non si vede praticamente nulla”. Una situazione in cui diventa difficile sia superare sia rimanere “in agguato” dietro l’auto che precede sollevando il polverone. Qui entra in gioco, e fa tutta la differenza del mondo, la bravura del navigatore: “Non è facile orientarsi quando l’unico riferimento del road-book è il cap della bussola - spiega Daniele -. Certe decisioni vanno prese nel giro di pochi secondi e perdere la rotta è un attimo. Se poi si aggiungono buche, rocce, vasche, dune e cordoni, è facile capire come la concentrazione debba essere sempre al massimo”.

> LEGGI ANCHEFiat Panda 4x4: esce di scena, ma il mito è senza tempo

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Ritratto di PONKIO 78
13 novembre 2022 - 11:36
Mitica Pandina….. sei tutti noi…. Tranne per EnricoRS
Ritratto di giulio 2021
13 novembre 2022 - 12:47
E vogliono dismetterla, tutto per vendere quei carretti di jeepette, in questi mesi c'è uno che sta facendo il giro del mondo con una normalissima Panda sempre del 1990, cioè quelle vere, adesso mi pare sia negli USA Ovest.
Ritratto di PONKIO 78
13 novembre 2022 - 22:04
Giulio, infatti è indistruttibile.. molti non la amano.. ma fa parte della storia dell’auto italiana… è l’auto del popolo, non importa se sia bella o no ha accompagnato e ha fatto felici migliaia di famiglie con grossi disagi economici e molti la usavano come seconda auto oppure per i lavori nei cantieri… una icona multifunzionale del nostro paese…. Tutto qui ;-)))
Ritratto di giulio 2021
14 novembre 2022 - 08:35
Un capolavoro senza se e senza ma, mi chiedo se il fatto che ai pratici modelli Fiat siano subentrati i pesanti modelli Jeep per il pubblico italiano, non sia stato voluto da una lobby di petrolieri.
Ritratto di Biondi stefano
14 novembre 2022 - 10:23
Mah, quando uscí, aveva le sospensioni posteriori a balestre,motori vecchi e a 4 marce,i sedili paragonabili a sdraie da mare,ci pioveva dentro,tanto che in omaggio all'acquisto davano un ombrello. Dopo un anno era in una colonia di bolle di ruggine e non parliamo dell'impianto elettrico ecc..siete Sicuri che parlate della panda ??
Ritratto di angel.devil
14 novembre 2022 - 11:07
Stefano hai fatto una raccolta di tutti i difetti che potevo insorgere nella panda, come in altre macchine, fatto stà che in famiglia ne sono passate 3, vendute per passare ad un modello più recente ma sempre in circolazione con più di 300.000 km, per le persone di una certa età senza velleità velocistiche è il mezzo ideale per muoversi in città ma soprattutto in campagna.
Ritratto di Reallyfly
14 novembre 2022 - 12:02
ho avuto la Panda 30 con tetto apribile, non entrava neanche una goccia, sedili a sdraio, dove si fermavano gli altri sulla neve, io con la mia trazione anteriore andavo tipo carroarmato
Ritratto di PONKIO 78
15 novembre 2022 - 23:35
Angel e Reallyfly, probabilmente a Stefano gli è capitata una difettosa….;-))) io ne ho guidate un paio e sono arrivato a toccare i 155 km orari, vibrava tutta ma superare una Toyota Celica in autostrada con un Pandino è stata una goduria incommensurabile….. ;-)))
Ritratto di fastidio
14 novembre 2022 - 12:46
8
Biondi stefano Tu sei sicuro di aver posseduto una Panda? Perchè qua dentro più o meno tutti ne hanno avuta una per le mani e ti potranno penso dire il contrario. Io ne ho avute due, prese usate perchè servivano da lasciare in stazione, alla fine non hanno mai avuto nessun problema, affidabili, economiche, indistruttibili (non ti dico cosa può aver fatto un neopatentato con una panda in mano). Ah, i sedili a sdraio erano una delle cose più belle, così come la sacca portaoggetti anteriore
Ritratto di piero doc
14 novembre 2022 - 16:42
guai a dire la verità, ti fai inamicizie..devi adottare la tecnica del barista: sorridi con tutti ma non prendere posizioni
Ritratto di Biondi stefano
15 novembre 2022 - 09:51
Non ce la faccio, devo dire la Mia verità. É vero non ho posseduto mai una panda,ma parenti e amici. Altri amici avevano auto diverse,tipo R4,R5, ebbene,facendo una comparazione quest'ultime hanno fatto di tutto e di peggio delle Fiat,ma a distanza di tempo erano risultate migliori.
Ritratto di fastidio
15 novembre 2022 - 13:04
8
@Biondi stefano: Ah quindi ti basi sul sentito dire? Non mi pare un termine di paragone valido. Comunque la R4 aveva pure lei motori datati e 4 marce, della ruggine è meglio non parlarne. La R5 è tutt'altra categoria e non paragonabile. Io ti riporto esperienza su una panda 45 e su una 1000 clx con cui ho fatto di tutto, tra cui un viaggio di 800 km, tutto a tavoletta, in estate e carichi come asini, oppure salire su una pista da sci con 3 amici seduti sul cofano per farle fare più presa. Tenute per anni, usate in malomodo, sempre lasciate all'esterno e mai avuto un problema (stranamente nemmeno le luci ad albero di natale)
Ritratto di Biondi stefano
15 novembre 2022 - 19:16
Eccezione che conferma la regola. Nelle auto che ho citato ci sono cresciuto. Ricordo il posa cenere scorrevole della panda,che con ľ auto in moto piano piano si inclinata e rovesciave i mozziconi nel pavimento. Ahahah
Ritratto di fastidio
18 novembre 2022 - 13:08
8
Anche la Uno aveva il portacenere così, ed era una soluzione molto pratica. Gli interni Fiat di quell'epoca erano pratici e innovativi (vedi per esempio i satelliti con tutti i comandi al lato volante della Uno)..
Ritratto di Biondi stefano
18 novembre 2022 - 14:56
Si,i satelliti dei comandi della fiat Uno,erano pratici ma ...non i primi,ricordi la citroen Visa...questa aveva addirittura i comandi del clima nei satelliti.