Ormai da tempo fare rifornimento alla propria auto si è trasformato in un vero e proprio salasso, mettendo in ginocchio soprattutto chi è abituato a fare ogni giorno decine di chilometri per motivi di lavoro. Molti di loro hanno optato per una vettura diesel per le lunghe percorrenze che sono chiamati a fare, ma ultimamente si è verificata un’inversione di tendenza proprio in questo ambito, con il gasolio che è iniziato a costare più della benzina, cosa che in passato non si era mai verificata.
La situazione è stata attenuata almeno in parte dal taglio alle accise, provvedimento introdotto per la prima volta a marzo 2022 e prolungato a più riprese dal governo Draghi. Ora la misura è valida fino al 18 novembre, ma cosa accadrà dopo quella data? La proroga del taglio delle accise fino al 18 novembre è stata una delle ultime misure prese dal governo Draghi, proprio per questo ora la palla passa a Giorgia Meloni e ai suoi ministri. Il neo premier non si è mai soffermata su questo provvedimento in campagna elettorale, ma sono tanti gli italiani che si augurano possa esserci l’ennesima proroga, nonostante l’effetti dei costi alla pompa non sia stato così efficace.
Le misure adottate nel 2022 contro il “caro energia”, tra cui spicca anche questa norma, hanno portato il governo a destinare 5,1 miliardi di euro, di cui 4,5 miliardi sono stati destinati a contenere temporaneamente le accise e l’Iva su benzina, gasolio, Gpl e metano auto fino al 20 ottobre. A questi dobbiamo aggiungere altri 465 milioni di euro di costi ulteriori, che sono stati richiesti per quest’ultimo rinnovo.
Non è da escludere che ci si possa fermare qui, anche se l’intenzione del nuovo esecutivo non è certamente quella di danneggiare i cittadini. I fondi destinati al taglio delle accise vengono infatti presi dal gettito Iva, calcolata in percentuale sui prezzi dei carburanti. Se questi calano, però, cala inevitabilmente il gettito, quindi anche i fondi a disposizione. Pensare di andare avanti a oltranza è quindi quasi impossibile.
La manovra ha portato inevitabilmente anche a ridefinire le aliquote di accisa per ogni tipo di carburante: benzina 478,40 euro per mille litri; oli da gas o gasolio usato come carburante 367,40 euro per mille litri; Gpl 182,61 euro per mille chilogrammi; gas naturale usato per autotrazione zero euro per metro cubo.