VARI OBIETTIVI - Sono passati poco più di due mesi dall’avvio degli incentivi auto 2024, prenotabili attraverso la piattaforma messa a disposizione dal governo lo scorso 3 giugno. L’ecobonus, ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso al tavolo automotive, aveva diversi obiettivi. Il primo era ringiovanire il parco auto circolante e si può dire soddisfatto, visto che l’83% delle 25.000 prenotazioni ha previsto la contestuale rottamazione di auto più inquinanti, per lo più Euro 3. Urso ha anche affermato che il 77% degli incentivi è andato a persone fisiche, favorendo in particolare quelle con ISEE inferiore a 30.000 euro, per un valore pari al 49% delle risorse. Gli incentivi non hanno invece avuto l’effetto sperato sull’aumento della produzione in Italia, che anzi è in crisi come dimostra la cassa integrazione negli stabilimenti Stellantis di Mirafiori e Melfi. Alla luce di questo, il ministro ha annunciato la volontà del governo di rimodulare il piano degli incentivi, che attualmente prevede fondi di 750 milioni di euro per il 2025 e 1 miliardo all’anno dal 2026 al 2030.
DUE VELOCITÀ - I fondi per il 2024, 950 milioni di euro in totale di cui la maggior parte - 793 milioni - destinati all’acquisto di automobili nuove per il trasporto passeggeri (categoria M1), servono come bonus destinato a chi acquista una vettura per nulla o poco inquinante (divise in tre categorie). Altri 20 milioni sono stati riservati per l’acquisto di auto usate e ulteriori 50 per un programma sperimentale di noleggio a lungo termine. Se la somma destinata alle elettriche (con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 20 g/km) è finita dopo poche ore dall’apertura della piattaforma (qui la notizia) così come quella per le auto usate, restano invece ancora a disposizione parecchi soldi riservati a chi invece sceglie auto ibride plug-in o termiche, a patto che le emissioni totali restino al di sotto dei 135 g/km.
COSA RIMANE - Al momento in cui scriviamo, sul sito ufficiale dell’ecobonus restano disponibili ancora oltre 87,5 milioni di euro per l’acquisto di auto plug-in (M1 con CO2 tra 21-60 g/km) e poco meno di 109 milioni di euro per le auto con motori a combustione (con emissioni tra 61 e 135 g/km). Per la prima categoria il contributo massimo è pari a 10.000 euro, nel caso in cui si rottami un’auto omologata Euro 0-1-2 presentando un ISEE inferiore a 30.000 euro. Per poter accedere agli incentivi, il prezzo d’acquisto (optional compresi) non deve superare i 54.900 euro.
ECOBONUS fascia 21-60 g/km di CO2
Per chi acquista un’auto nuova benzina o diesel il contributo statale arriva al massimo a 3.000, anche in questo caso rottamando una vettura Euro 0-1-2 (non sono previsti invece ulteriori sconti per chi ha un ISEE basso). Il prezzo dell’auto nuova in questo caso deve essere inferiore a 42.700 euro.
ECOBONUS fascia 61-135 g/km di CO2