CAMBIA TUTTO - A partire dall’1 settembre 2019, tutte le nuove automobili devono essere sottoposte alla procedura di omologazione europea Wltp, una serie di test su consumi ed emissioni più attinenti all’uso reale rispetto alla precedente Nedc. Le case automobilistiche hanno dovuto adeguarsi per prime al cambio di regolamento, pena lo stop alle vendite per le auto non in regola, mentre alcuni Stati non hanno ancora portato a termine questa complessa transizione. E non è una cosa da poco: i test introdotti con la Wltp, più impegnativi, hanno fatto aumentare l’anidride carbonica emessa dalle auto, considerata da alcuni Stati per determinare la tassazione o gli eco-incentivi all’acquisto.
CUSCINETTO - In Italia, l’entrata in vigore del ciclo Wltp è fissata per l’1 gennaio 2021. Nulla di strano, se non ché il passaggio arriva quando sono in vigore gli eco-incentivi: meno CO2 emettono le auto, maggiore il bonus statale (con l’eco-tassa, per le auto inquinanti, vale il principio opposto). E così, nel passaggio dalla Nedc alla Wltp, alcune auto potrebbero trovarsi da un giorno all’altro in una fascia superiore di emissioni, con effetti negativi per il portafoglio di chi le acquista. Il Governo sta per mettere una pezza alla situazione e, secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore, vuole introdurre una sorta di periodo “cuscinetto”.
ESCAMOTAGE - Al centro della questione ci sono i documenti ufficiali con indicate le caratteristiche dell’auto, dunque il Documento Unico del Veicolo (introdotto al posto della carta di circolazione) e l’Archivio Nazionale Veicoli: in essi saranno riportate le emissioni secondo l’omologazione Wltp, com’è obbligatorio a livello europeo, ma nelle righe descrittive, dove inserire indicazioni opzionali, verranno trascritte le emissioni secondo la Nedc. E così, per i primi 6 mesi del 2021, si dovrebbe fare riferimento ai dati contenuti nelle righe descrittive per il calcolo delle emissioni di CO2, in modo da non penalizzare le auto che rischiano di passare alla classe successiva.
COSA DIRÀ IL PARLAMENTO? - Tuttavia, se la questione degli eco-incentivi si potrà risolvere con questo escamotage, sarà più complesso sciogliere il nodo per l’eco-tassa: è un tributo e in quanto tale deve tenere conto dell’unico valore di CO2 obbligatorio a livello europeo, dunque quello Wltp. L’ipotesi è innalzare la soglia dei 160 g/km di CO2, oltre la quale si paga il tributo, in modo proporzionale all’aumento dell’anidride carbonica nel passaggio da Nedc a Wltp. Ma ciò è possibile con un provvedimento di tipo legislativo: deve esprimersi il Parlamento, con tutto quello che ne consegue in termini di tempistiche.