Al Salone di Parigi andato in scena fra il 17 e il 23 ottobre 2022 la Renault ha fatto la parte del leone, con il lancio di tante novità: dalla crossover Renault Austral, alle concept car che anticipano le future Renault 4 e 5. Abbiamo parlato del presente del marchio nel nostro Paese con Raffaele Fusilli, AD di Renault Italia (nella foto qui sopra accanto alla Austral).
In un momento di incertezza economica come questo, avete elaborato una strategia per “alleggerire” l’acquisto di una Renault nuova?
L’acquisto da parte dei privati, come può essere una famiglia, è una voce fondamentale nelle vendite totali di Ranault in Italia. Certo, in un fase storica come quella che stiamo vivendo, un acquisto importante sotto il profilo economico come quello di un’auto non si fa cuor leggero. Per questo abbiamo elaborato una serie di proposte per il finanziamento, scelte dalla maggioranza degli acquirenti, che punta sul versamento di un anticipo non molto oneroso e la diluizione della spesa nel tempo attraverso rate sostenibili per una larga fascia di utenti. Dopo tre anni, poi, il cliente è libero di scegliere se tenere l’auto o restituirla. Sempre parlando di un pubblico “privato”, abbiamo registrato un maggior interesse per il noleggio a lungo termine, per il quale stiamo definendo delle formule che ci sembrano competitive.
Nella scelta fra benzina, diesel, ibrido o full electric gli automobilisti sono un po’ disorientati, soprattutto coloro che tengono l’auto per molti anni. Lei cosa suggerisce?
Direi che in un momento di incetezza è meglio puntare sull’ibrido. Certo, Renault è molto presente anche nel settore delle full electric, si veda la Mégane E-Tech, ma se non hai un punto di ricarica privato e considerando che la rete di colonnine pubbliche non è ancora così capillare, le auto 100% elettriche sono circoscritte a una certa clientela. Almeno per il momento. Per questo dico che la scelta più razionale è l’ibrido. Un’auto con questo tipo di alimentazione garantisce basse emissioni inquinanti. Nel nostro caso, anche consumi contenuti, prezzi di acquisto accessibili a molti e, perché no, anche una guida gradevole. Quindi, per le Renault ibride vale l’equazione prezzo-risparmio-divertimento. Riteniamo che funzioni.
Parliamo della Renault Austral fresca di lancio.
Si tratta di una crossover di medie dimensioni, che si colloca nell’alto di gamma del segmento C. È un’auto hi-tech e ibrida. Ha una connettività evoluta, con un impianto multimediale di ultima generazione, la meccanica ibrida è efficiente perché offre consumi ed emissioni ridotti. Poi, ha il plus delle quattro ruote sterzanti, che rendono l’auto ancora più agile e, quindi, più divertente. Per noi la Austral è un modello chiave, destinato a generare volumi di vendita importanti, perché pensiamo possa soddisfare le esigenze di un pubblico vasto.
Non ci sarà una Austral a gasolio?
No, non ci sarà. Considerate anche le scelte in sede europea sul tema dei tipi di alimentazione per le auto e l’orientamento delle amministrazioni locali sul territorio italiano, direi che per le vetture destinate al trasporto privato il diesel è una tecnologia destinata a scomparire, sulla quale non vale più la pena investire. Del resto l’ibrido a benzina, come quello utilizzato dalla Austral, garantisce già bassi consumi.
In attesa di vedere i risultati di Austral, quali sono le Renault più richieste dagli italiani?
La Clio è storicamente un modello molto apprezzato nel nostro Paese, come anche la piccola crossover Captur. Sono queste le due Renault più richieste. Una sorpresa è stata l’Arkana. La formula della crossover di medie dimensioni con un taglio da coupé, ma con interni spaziosi, è piaciuta.
Tormiamo al tema delle elettriche, hanno esigenze diverse dalle auto tradizionali, come assistete il cliente sotto questo aspetto?
Si può acquistare, ad esempio, una Mégane E-Tech includendo nel finanziamento l’installazione presso il proprio domicilio di una wall box per la ricarica. Per questo ci siamo affidati a un partner di primo piano come Enel X. Inoltre, attraverso la nostra app da scaricare sul telefono, si può accedere a oltre 25.000 punti di ricarica pubblici in Italia. Quindi, non è necessario avere tante app a seconda di quale sia il gestore della colonnina scelta. Una gran comodità.
L’altro tema scottante in questo momento di incertezza riguarda i tempi di consegna, che si sono dilatati un po’ per tutti i costruttori.
Sì, purtroppo questo rallentamento nelle consegne di vetture nuove ai clienti è generalizzato. Nel nostro caso si parla di quattro o cinque mesi di attesa dalla firma del contratto alla presa di possesso del veicolo. La causa è l’ormai nota “crisi dei chip” e, comunque, una difficoltà nell’approvvigionamento di componenti. Una situazione dovuta a vari fattori, che è destinata a durare ancora a lungo.