RC AUTO SOTTO LA LENTE - Ieri a Milano si è svolto un convegno organizzato dall’Ania (l’associazione delle compagnie di assicurazioni) per presentare lo studio Confronto sul mercato RCA in Europa, realizzato dal Boston Consulting Group per conto della stessa Ania. In pratica si tratta di un confronto tra le tariffe assicurative delle polizze auto di responsabilità civile in Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna, ponendo l’attenzione soprattutto sulle modalità attraverso cui tali tariffe vengono fissate.
ITALIA PIÙ CARA - Il dato saliente della situazione è che in Italia assicurare l’auto costa parecchio più cara che all’estero; si parla di una differenza nell’ordine del 45%. A tale divario si arriva attraverso un lungo elenco di differenze sul fronte del costi assicurativi tra cui il peso maggiore (60%) ce l’hanno i costi dei sinistri, in particolare per i danni alle persone, in gran parte condizionati dal fenomeno delle frodi.
CLASSE DI MERITO - Sul fronte della procedura con cui si fissano le tariffe, lo studio mette in risalto che in Italia le compagnie tengono in poco conto la classe di merito degli automobilisti-assicurati. Secondo lo studio in Francia, Germania e Gran Bretagna l’appartenenza a una classe “virtuosa” incide di più che in Italia.
RESIDENZA PESANTISSIMA - L’elemento più determinante è la provincia di residenza (lo sanno bene gli automobilisti corretti della Campania, che pagano tariffe più alte del resto d’Italia a causa delle statistiche negative in tema di sinistri), mentre in generale un’altra forte penalizzazione deriva dall’età, nel senso che i giovani hanno tariffe più elevate. Sotto questo aspetto soltanto in Gran Bretagna colpisce più pesantemente sui giovani automobilisti.
SOLUZIONE “SCATOLA NERA”? - Tema d’attualità nell’argomento è la cosiddetta “scatola nera”, cioè un dispositivo che registra i fatti essenziali della guida. Ciò per avere un importante elemento di prova in caso di sinistro (quindi una funzione antifrode), ma anche per poter delineare meglio il profilo del conducente o dei conducenti della vettura assicurata. L’idea è di legare una riduzione della tariffa assicurativa per chi accetta di installare il dispositivo, ma va detto che l’Ania non condivide l’obbligatorietà dello sconto.