PARLA IL SUO INGEGNERE - Le consegne negli Usa della nuova Grand Cherokee iniziano questo mese. Si tratta di un modello molto importate per il gruppo Chrylser, l'unico di quest'anno, in attesa delle molte novità già previste dal 2011 in poi, frutto del piano Fiat-Chrylser, che dovrebbero portare definitivamente fuori dalle sabbie mobili la travagliata casa americana. A svelare il percorso di sviluppo della Grand Cherokee è Phil Jensen, capo ingegnere del progetto, al sito specializzato Automotive News. Jensen ha prima di tutto sottolineato che della vecchia Grand Cherokee è rimasto ben poco: a parte il 5.7 Hemi V8 (disponibile solo negli Usa), la trasmissione automatica a 5 rapporti e il sistema di trazione integrale, tutto il resto è stato interamente riprogettato.
DOVE HANNO LAVORATO - Lo sviluppo della Grand Cherokee si è incentrato sul miglioramento di cinque punti deboli dell'attuale serie, individuate grazie a ricerche presso gli attuali proprietari: spazio per i passeggeri posteriori, finiture interne, riduzione dei consumi, guidabilità e linea della carrozzeria.
SPAZIOSA E LUSSUOSA - Secondo le richieste dei clienti, la nuova Grand Cherokee non doveva essere radicalmente diversa nell'aspetto, ma soltanto più elegante, più “di classe”. Per avere 10 cm in più di spazio per le gambe dei passeggeri posteriori il passo è stato allungato e sono stati migliorati gli interni, con materiali più morbidi al tatto. Sulle versioni più lussuose gli inserti sono in vero legno. “Volevamo che sulla Grand Cherokee si tornasse a percepire lo status da auto di lusso che la caratterizzava un tempo”, ha sottolineato Jensen.
I CONSUMI "PESANO" - Anche se in Italia a farla da padrone sarà il motore diesel, i tecnici hanno lavorato sul 5.7 V8 destinato al mercato americano e sono riusciti a limitare i consumi dell'11%. Per migliorare la percorrenza media è stata anche migliorata l'aerodinamica e, attraverso l'uso di materiali più leggeri, il peso è stato ridotto.
L'EREDITÀ MERCEDES - Lo sviluppo della Grand Cherokee è iniziato quando la Chrysler era ancora di proprietà della Mercedes, quindi la vettura condivide alcune componenti con la prossima generazione delle suv di Stoccarda: alcune parti dello sterzo e della carrozzeria, i supporti per il motore e le sospensioni ad aria. Stando a Jensen il numero di parti in comune non supera il 10% del totale della Grand Cherokee.
TECNOLOGICA - Per migliorare la guidabilità, il gruppo Chrysler ha progettato un telaio più rigido del precedente e scelto di montare sulla Grand Cherokee sospensioni indipendenti anteriori e posteriori con ammortizzatori ad aria, regolabili in sei diverse posizioni, con un'escursione fino a 10 cm circa. Altre “chicche” tecnologiche sono il rilevatore dell'angolo morto, il cruise control adattivo (controlla la distanza con l'auto che sta davanti) e l'accensione dell'auto a distanza.