Compie 60 anni l’A1 conosciuta anche come Autostrada del Sole (è stata ribattezzata così perché collegava Milano al Sole di Napoli), in assoluto la strada più iconica d’Italia, nonché la più strategica poiché collega il Nord al Sud. Ogni anno viene percorsa da milioni di italiani che nel periodo delle vacanze estive la utilizzano per spostarsi verso le mete balneari del Sud, oltre che per le trasferte lavorative.
Questa importante infrastruttura, che con i suoi 760 km è la più lunga autostrada italiana (attraversa sei regioni e collega importanti città come Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli), fu inaugurata ufficialmente il 4 ottobre 1964 dal presidente del consiglio Aldo Moro (nel 1958 è stato aperto il primo tratto e nel 1964 l’ultimo tratto che collegava Chiusi e Orvieto). In pochi mesi è diventata l’icona dell’Italia e del boom economico.
L'idea dell'Autostrada del Sole è dell'ingegnere Piero Puricelli, che precedentemente aveva ideato la tratta Napoli-Pompei, aperta nel 1928, e a Salvino Sernesi, direttore generale dell'IRI (l'Istituto per la Ricostruzione Industriale). Alla base della sua realizzazione vi è il consorzio aziendale Società Iniziative Strade Italiane composto da 4 società con l’interesse comune della viabilità automobilistica: Fiat, la Pirelli, l'Agip e l'Italcementi. Per costruirla sono stati necessari otto anni, con un costo finale di 272 miliardi di lire.
Perché l’Autostrada del Sole è stata così importante per l’industria e per la società italiana? Il motivo principale è la velocizzazione degli spostamenti dal Nord al Sud del Paese. Prima della realizzazione dell’A1 per viaggiare da Milano a Napoli erano necessari due giorni di percorrenza, poiché si era costretti a passare da strade provinciali e urbane. Con la nuova arteria la durata del viaggio si è ridotta a otto ore.
Inoltre, prima della costruzione dell’autostrada, il trasporto di merci da una parte all’altra del Paese richiedeva molto più tempo. Grazie all'autostrada A1 le aziende sono così riuscite a ridurre i tempi di consegna, ad aumentare l’efficienza produttiva, dando così uno slancio all’economia dell’Italia.