MANCA POCO - La Lamborghini Urus si appresta a ricevere una serie di aggiornamenti che saranno svelati il 21 agosto. In attesa di diffondere tutte le informazioni sul restyling la casa bolognese ha voluto mettere alla prova la rinnovata Urus su un tracciato decisamente impegnativo oltre che iconico, quello della Pikes Peak, celebre gara in salita che ha recentemente celebrato l’edizione n. 100.
BATTUTA LA BENTAYGA - La Lamborghini Urus (si chiamerà Evo?), affidata a Simone Faggioli, campione di cronoscalate e collaudatore Pirelli, ha effettuato un time attack sullo stesso percorso della gara (la strada è stata chiusa al traffico per l’occasione), partendo da un’altitudine di 2.862 metri. Il pilota ha affrontato le 156 curve che si snodano per 20 km su un dislivello di 1.439 metri e una pendenza media del 7%, tagliando il traguardo posto a 4.302 metri in un tempo di 10:32.064. Il tempo record è stato registrato dai cronometristi ufficiali della Pikes Peak International Hill Climb, battendo il precedente della Bentley Bentayga, 10:49.902, risalente al 2018.
GRAZIE PIRELLI - La Lamborghini Urus è stata modificata per rispettare il regolamento di sicurezza previsto dalla Pikes Peak International Hill Climb: l’abitacolo è stato infatti equipaggiato con un rollcage, i sedili di serie sostituiti con sedili racing e cinture di sicurezza a sei punti ed è stato installato un sistema di estinzione. Gli pneumatici (misure 285/40 R22 e 325/35 R22) sono un’evoluzione del Pirelli P Zero Trofeo R attuali: per la prima volta, il pneumatico semislick di Pirelli, sviluppato congiuntamente con la Lamborghini, viene adattato per le caratteristiche di una suv. Questo nuovo pneumatico ha consentito di ottenere elevate performance sia su asfalto asciutto, con alte temperature, sia sulle superfici umide con temperature più fredde.
COME SARÀ? - Come sarà la Lamborghini Urus restyling? Per saperlo dovremo aspettare ancora qualche giorno. Per ora dobbiamo accontentarci di osservare le immagini della vettura che ha partecipato alla cronoscalata, con la carrozzaria ancora coperta da camuffature, seppure leggere. Dal punto di vista stilistico si nota il nuovo profilo del paraurti, con prese d'aria riviste e appendici più pronunciate, oltre all’addio della griglia esagonale. Si notano anche nuovi cerchi in lega con finitura nera, prese d'aria riviste sul fascione posteriore, uno spoiler più grande, terminali di scarico a quattro vie e un diffusore della forma più minimale.