Tokyo 2009 - Finalmente svelata la Lexus LFA

ORA È UFFICIALE – La storia della Lexus LFA sembra quasi una “soap opera” (leggila qui), ma a distanza di quasi 5 anni dal primo prototipo, finalmente il Costruttore giapponese presenta al pubblico la sua supercar.

La Lexus LFA sarà prodotta in soli 500 esemplari e sarà in vendita a partire dall'anno prossimo a un prezzo di circa 300.000 euro. Le pre-ordinazioni iniziano già da oggi, ma solo dalla primavera del 2010 si saprà quali saranno i clienti selezionati che riceveranno l'auto dalla fine dell'anno prossimo.

La LFA è una coupé a due posti. Il cambio robotizzato ha le levette dietro al volante, solidali al piantone dello sterzo.

UN MISSILE - Con la LFA, la Lexus vuole entrare nel mondo delle super sportive, presidiato da Ferrari e Lamborghini. Lunga 451cm, larga 190 e alta 122 cm, la LFA è una coupé a due posti con motore anteriore e trazione posteriore. Il suo “cuore” è un 4,8 V10 aspirato in grado di erogare 560 CV a 8.700 giri e 480 Nm di coppia. Numeri sufficienti a spingere la Lexus LFA fino a 325 km/h e farle “bruciare” lo scatto da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi. Prestazioni simili a quelle della nuova Ferrari 458 Italia.

TECNOLOGICA - Come ormai quasi tutte le sportive di questa classe, anche la Lexus LFA ha un cambio robotizzato a 6 rapporti e freni con dischi carboceramici. Sulla coda c'è un alettone mobile che si solleva quando si supera una certa velocità, per creare una forza che contribuisce a tenere incollata l'auto alla strada. I pneumatici sono a dir poco enormi: 265/35ZR20 all'anteriore e 305/30ZR20 dietro. Mentre la distribuzione dei pesi è al 48% sull'asse anteriore e al 52% su quello posteriore: questo dovrebbe essere garanzia di un comportamento stradale molto equilibrato.

L'alettone della LFA si alza automaticamente per aumentare il carico aerodinamico alle alte velocità. Lo scarico centrale è inserito nell'estrattore d'aria posteriore in carbonio.


AVRÀ SUCCESSO? - Riuscirà la Lexus LFA a mettere “sotto pressione” Ferrari e Lamborghini? In Giappone credono di sì, al punto da aver già pianificato per il 2012 la produzione di una versione ancora più “estrema” e maggiormente orientata all'uso in pista.