OBIETTIVI SOFT - Anche negli Stati Uniti, come in Europa, si affronta il tema delle future normative per la riduzione di consumi ed emissioni delle automobili. Ma se l’Unione Europea ha adottato il pugno di ferro fissando limiti stringenti e multe salatissime per chi non rispetta le regole, negli Usa avviene l’esatto contrario. L’amministrazione Trump ritocca i limiti fissati in precedenza rendendoli meno severi. La precedente amministrazione Obama nel 2012 aveva imposto un tasso di riduzione annuo del 5%, che ogni costruttore avrebbe dovuto raggiungere per consumi ed emissioni dal 2021 al 2026. Ora la riduzione annuale che ciascuna casa dovrà ottenere, mediamente per la sua gamma, è dell’1,5%. Per quel che riguarda i consumi, il risultato atteso per il 2026 è un consumo medio di 40 miglia per gallone (17 km/litro), contro le circa 54 miglia per gallone (23 km/litro) previste dal vecchio piano.
LINEE GUIDA DALL’ALTO - La nuova legge, chiamata Safer Affordable Fuel-Efficient, è stata messa a punto dal Dipartimento dei Traporti dell’NHTSA, l’Ente federale statunitense che si occupa di sicurezza stradale, e dall’EPA, l’Ente federale per la protezione dell’ambiente. Entrambe hanno seguito le linee guida imposte dall’amministrazione Trump, meno sensibile ai temi dell’ambiente. Secondo l’NHTSA, il nuovo regolamento avrà effetti positivi per l’industria dell’auto, che dovrà sostenere minori investimenti per la riduzione dei consumi, e anche per gli automobilisti, per i quali sono attese vetture meno costose di circa 1.000 dollari. Il Governo americano stima anche che ci arà un aumento delle vendite, fino al 2029, di 2,7 milioni di unità grazie alla nuova legge.
E L’ELETTRICO? - Il piano è stato criticato non solo dalle associazioni ambientaliste, ma anche da 23 Stati, che hanno promesso di voler arrivare alla Corte Suprema pur di modificare la riforma. Questa potrebbe non essere ben vista nemmeno dalle case automobilistiche, alle prese con investimenti miliardari per l’alimentazione elettrica: se gli Usa dovessero andare nella direzione opposta, questo farebbe venir meno un fondamentale bacino di vendita (gli Stati Uniti sono il secondo mercato al mondo dell’auto).