BUSINESS IN PROPRIO - Sergio
Marchionne (
al centro nella foto) ha ancora una volta conquistato la prima pagina delle testate economiche, non solo italiane. Motivo di questa esposizione mediatica non una qualche iniziativa o qualche risultato della
Fiat Chrysler Automobiles, ma un successo personale. L’agenzia economica
Bloomberg ha infatti pubblicato la notizia di un affare portato a termine da Marchionne il 30 e 31 ottobre in base al quale l’amministratore delegato della FCA ha guadagnato
10,75 milioni di dollari. Tra il 28 e 29 ottobre ha acquistato
azioni per 83,5 milioni, rivendendole poi tra il 30 e il 31 per 94,3 milioni di dollari, appunto con un guadagno di 10,75 milioni di dollari.
GRAZIE CAVALLINO… - Il fatto è che le azioni in questioni sono della FCA e Marchionne ha potuto acquistarle sulla base della cosiddetta stock option ricevuta nel 2006 la quale consentiva a Marchionne di acquistare (nel periodo tra il 2010 e il 2014) azioni allora Fiat al prezzo garantito di 13,37 dollari l’una, indipendente da quale fosse stato la quotazione di borsa dei titoli. Alla fine di ottobre, subito dopo lo scorporo della Ferrari dal gruppo FCA, le azioni di quest’ultimo hanno segnato un forte guadagno (del 12%) che ha reso molto interessante la possibilità in mano a Marchionne. Il quale non ha perso l’occasione e appunto ha compiuto l’acquisto seguito da immediata vendita che ha reso la citata plusvalenza di 10,75 milioni di dollari. L’operazione è stata riportata da Bloomberg in base alle comunicazioni fornite dagli interessati all’ente olandese per il controllo degli affari finanziari (per via che la FCA ha sede appunto in Olanda).
IL MECCANISMO DELLE STOCK OPTION - Le stock option non sono certo una prerogativa esclusiva di FCA e di Marchionne; esse sono utilizzate in molte aziende per remunerare i top manager, che evidentemente sono stimolati a far andare bene le cose nella prospettiva che le azioni salgano di valore e quindi diventi per loro profittevole l’operazione di rapido acquisto/vendita. Va detto anche che Marchionne nel corso della sua permanenza ai vertici della Fiat ha avuto stock option in diverse occasioni, ma l’andamento della crisi a partire dal 2008 gli ha impedito di approfittarne. Per esempio, nel 2004 Marchionne ebbe una stock option di 10,6 milioni di azioni che avrebbe potuto comprare tra il 2008 e il 2011. Nel 2007 il titolo Fiat arrivò a valere oltre 23 euro, e se avesse potuto comprare azioni al prezzo previsto dalla stock option avrebbe fatto un ottimo affare. Senonché la possibilità di acquistare era come detto per il 2008, e in quell’anno le azioni Fiat precipitarono, vanificando ogni possibilità di business redditizio.
IN ATTESA DAL 2006 - Un’altra stock option Marchionne l’ha avuto nel 2006: il benefit prevedeva che tra il 2010 e il 2014 egli avrebbe potuto acquistare 10 milioni di azioni al prezzo di 13,37 euro l’una. Una parte della stock option era però legata ai risultati della società, e il numero delle azioni acquistabili con gli anni si è ridotto, arrivando a essere nel 2011 di soli 6,25 milioni. Ed è proprio questa stock option che Marchionne ha fatto valere a fine ottobre, “portando a casa” un beneficio di 10,75 milioni di dollari.