DI RINVIO IN RINVIO - Inizialmente, da programma, avrebbe dovuto vedere le luci della catena di montaggio lo scorso 16 novembre. Poi la data è stata posticipata, indicativamente, al primo trimestre del 2022 (qui la news). Ma a Cassino le linee della nuova Maserati Grecale (nella foto qui sopra ancora camuffata) sembrano essere ancora in alto mare, tant’è che gli operai al momento non hanno neppure cominciato a lavorare sui modelli di pre-serie. La notizia è emersa stamane nel corso dell’incontro “Safety Car” con cui la Fiom ha riunito all’hotel Al Boschetto di Cassino i delegati sindacali dello stabilimento in cui Stellantis produce già le Alfa Romeo Giulia e Stelvio e i colleghi delle fabbriche dell’indotto.
LE DIFFICOLTÀ DI STELLANTIS IN ITALIA - Nel corso del primo anno di attività di Stellantis, della delicata situazione delle fabbriche italiane del colosso nato dalla fusione tra PSA e FCA ha parlato, a più riprese, il ceo Carlos Tavares, che in una recente intervista (qui per saperne di più) ha ribadito con forza le criticità legate ai costi di produzione, nettamente superiori rispetto ai siti degli altri paesi europei. E proprio Cassino sembra essere la cartina al tornasole del momento di difficoltà dell’azienda, che sembra patire soprattutto nel nostro Paese gli effetti della crisi legati alla pandemia di Coronavirus e alla carenza globale dei semiconduttori. “Se è vero che in alcuni frangenti del 2021 Stellantis è riuscita a vendere più auto della Volkswagen - osserva ai microfoni di LeggoCassino.it il segretario nazionale della Fiom, Michele De Palma - è anche vero che queste auto in più non sono state prodotte in Italia”.
SERVE UN CAMBIO DI PASSO - Cassino, in particolare, ha urgente bisogno di una scossa per tornare a regime, ma con lo slittamento della produzione della nuova Maserati Grecale la saturazione della capacità produttiva continua a rimanere un miraggio. Il segretario generale della Fiom-Cgil Roma e Lazio, Donato Gatti, non nasconde la preoccupazione: “Abbiamo ripreso il 10 gennaio dopo un lungo periodo di fermo. A oggi produciamo 380 auto al giorno: 125 Giulia e il resto sono Stelvio, un po’ poco anche considerando che dal 2020 non abbiamo più una macchina media (l’Alfa Romeo Giulietta, ndr) e da qui al 2024 il piano dell’azienda per la transizione ecologica prevede solo la Grecale”.
NEANCHE A MEZZO SERVIZIO - Maserati Grecale che, secondo le previsioni dello stesso Gatti, entrerà in produzione con qualche ulteriore mese di ritardo: “Difficilmente riusciremo a farcela per marzo”. Un rinvio che rischia di pesare moltissimo sulle tasche degli operai di Cassino, che dallo scorso anno sono in contratto di solidarietà e ricevono un’integrazione salariale pari al 70% della retribuzione globale che sarebbe spettata loro per le ore di lavoro non prestate. Tradotto in numeri, le buste paga dei lavoratori dello stabilimento laziale sono decurtate di circa 136 euro, oltre 1630 euro all’anno. “Per ora abbiamo gestito bene questo ammortizzatore sociale - spiega Gatti -. Vedremo cosa succederà nel 2022”.
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