CONTROCORRENTE - Una gamma sempre più ampia e articolata per soddisfare nuove fasce di clientela e affrontare gli sfidanti obiettivi di riduzione delle emissioni senza “paraocchi”: possiamo riassumere così la strategia messa in campa dalla Mazda, casa automobilistica che da sempre si è distinta per soluzioni ingegneristiche originali, a volte anche controcorrente, come quando nel 2022 ha svelato la CX-60, con un inedito 3,3 litri turbodiesel a sei cilindri. E se poco più di due anni fa sembrava una scelta quasi azzardata quella di puntare su un motore diesel di cubatura generosa (pur se abbinato all’ibrido leggero) oggi, alla luce del mercato automobilistico attuale, possiamo dire che ci avevano visto lungo.
NUOVI ORIZZONTI - Ma per Mazda - come ci ha raccontato l’amministratore delegato di Mazda Italia, Roberto Pietrantonio, non si trattava di andare puramente controcorrente, quanto di ampliare l’offerta di veicoli e tecnologie di propulsione a nuove fasce di mercato. Dall’elettrica MX-30, disponibile anche in versione “range-extender” con un motore Wankel a benzina a fare da generatore, all’ultima arrivata, la Mazda CX-80, grande suv a 6 o 7 posti da 5 metri tondi con motore diesel o ibrido plug-in a benzina, la casa giapponese propone veicoli con tutte le principali tipologie di propulsione (benzina, diesel, ibrido ed elettrico) e con le suv CX-60 e CX-80 sta puntando verso l’alto rivolgendosi a una clientela proveniente molto spesso proveniente da suv e berline di fascia alta.