A OGNUNO IL SUO - La Mazda ci ha abituato a un approccio assai personale a livello tecnico, in particolare per quanto riguarda i motori e in un momento complesso come l’attuale: la necessità di ridurre le emissioni e, al contempo, la volontà di offrire una guida appagante, hanno portato a sviluppare auto elettriche e ibride dei tipi più svariati, oltre a quelle tradizionali. La gamma è estesa, con auto adatte un po’ a tutti gli usi, che abbiamo potuto guidare: dalla citycar Mazda 2 Hybrid, full hybrid, passando per la suv Mazda CX-60 mild hybrid col possente 3.3 turbodiesel, arrivando all’elettrica con range extender Mazda MX-30 (che riporta in vita il “marchio di fabbrica” della casa giapponese: ovvero, il motore rotativo Wankel). E poi, con la primavera in arrivo, un modello iconico della casa giapponese: la MX-5, la piccola spider che abbiamo apprezzato nella versione più potente da 184 CV.
UNA FULL HYBRID POCO ASSETATA - Guidiamo nelle affollate stradine del centro di Como la Mazda 2 Hybrid (nella foto qui sopra), una piccola full hybrid da 116 CV, che si muove sfruttando il connubio fra un 1.5 tre cilindri turbo a benzina da 92 CV e un piccolo propulsore elettrico da 80 CV. Agile e scattante, la “gemella” della Toyota Yaris (le due case hanno un accordo) si destreggia facilmente nei vicoli: ha uno sterzo leggero, dimensioni compatte e la comodità della trasmissione automatica. Grazie ai continui rallentamenti e alle frenate, la batteria da 0,7 kWh si ricarica frequentemente e, se non si preme a fondo l’acceleratore, l’auto riesce a viaggiare per svariate decine di metri in elettrico, riducendo così i consumi di benzina. Nella nostra prova completa della Mazda 2 Hybrid (che trovi qui) la giapponesina si è dimostrata una delle auto meno assetate in assoluto, con un consumo medio di 23,6 km/l. Per contro, quando si chiede potenza, il particolare cambio a ingranaggi epicicloidali fa salire bruscamente di giri il tre cilindri 1.5, con un “effetto scooter” abbastanza fastidioso. Anche l’abitabilità non è il suo forte: il divano è un po’ stretto e le porte obligano a chinare molto la testa per entrare.
6 CILINDRI DIESEL PER MACINARE KM - Nel 2024 scommettere su un grosso sei cilindri diesel (mild hybrid) da 3,3 litri e 249 CV per muovere una suv, la Mazda CX-60 (nella foto qui sopra), può sembrare una scelta azzardata (qui la prova della meno potente da 200 CV). Una scommessa che, alla prova dei fatti, è destinata però a far sorridere chi percorre tanti chilometri, visto che nella nostra prova del giugno 2023 questo possente propulsore montato nella versione a trazione integrale, quindi la meno economa, ha fatto segnare consumi convincenti: 17,8 km/l in media. Il test ci ha ricordato che i sei cilindri spingono forte fin dai bassi regimi, e i 249 CV consentono di recuperare velocità in fretta; caso mai, questo 3,3 litri a gasolio si dimostra un po’ rumoroso. Le sospensioni sono piuttosto morbide in curva e fanno sentire le sconnessioni, mentre lo sterzo ha un’impostazione turistica: non c’è dubbio che la CX-60 (e il suo particolarissimo motore) siano pensati per le lunghe cavalcate autostradali, dove l’efficienza del turbodiesel dà il meglio. Il tutto si accompagna a un abitacolo curato e molto spazioso (stesso discorso anche per il bagagliaio, fra i più capienti della categoria con i suoi 570 litri).
DIVERTIMENTO VECCHIA MANIERA - Motore a benzina 2 litri aspirato da 184 CV, cambio manuale a 6 marce e trazione posteriore. Basterebbero queste poche informazioni per presentare la Mazda MX-5 (nella foto qui sopra): la spider giapponese che da oltre trent’anni fa strage nel cuore di tanti appassionati (qui la prova completa). Noi abbiamo guidato la versione pre-restyling (gli esemplari aggiornati sono in concessionaria da poco): scattante e agile, ha un cambio assai preciso e con corsa breve; portarla sui tornanti della Madonna del Ghisallo (rigorosamente a capote giù) è un vero spasso. A ogni accelerazione l’abitacolo raccolto viene invaso da un rombo che coinvolge. Resta il fatto che chi, come me, supera il metro e ottanta di altezza, non riesce a trovare una posizione di guida ideale. E lo spazio per i bagagli è praticamente inesistente.
ELETTRICA AUTO-RICARICABILE - A conclusione della nostra prova, torniamo a Cernobbio a bordo della Mazda MX-30 R-EV (nella foto qui sopra). Si tratta di una crossover elettrica da 170 CV che si avvale di un motore rotativo Wankel (da 0,83 litri) che muove il generatore di corrente. Quest’ultimo viene usato per ricaricare la piccola batteria al litio da 17,8 kWh (quella della versione senza il rotativo Wankel è da 35,5 kWh). Con la batteria “piena” si riescono a percorrere circa 80 km in elettrico, mentre con il Wankel in funzione, il consumo di benzina dichiarato dalla Mazda si attesta sui 13,2 km/l. In questa maniera l’ansia da ricarica resta sotto controllo e anche i lunghi viaggi sono alla portata, visto che l’abitacolo è abbastanza silenzioso e le sconnessioni del fondo vengono ben filtrate. L’abitabilità della Mazda MX-30 (qui la prova completa) non è però il suo forte: con le scenografiche porte con apertura “a libro” accedere al divano non è facile.