NESSUNA SORPRESA - Il calo della domanda e la chiusura degli autosaloni, iniziata dopo i primi 10 giorni di marzo (è fra le misure per contenere la diffusione del coronavirus), hanno avuto un impatto devastante: a marzo 2020 sono state immatricolate 28.326 nuove auto, l’85,42% in meno delle 194.302 di marzo 2019. Una vera e propria ecatombe. Considerando il periodo gennaio-marzo, il calo delle vendite si attesta al 35,47%: da 538.067 a 347.193 unità. Alla luce di questi numeri, che potrebbero ripetersi ad aprile, l’Unione delle case automobilistiche estere presenti in Italia ha avanzato una serie di richieste al Governo (qui per saperne di più).
QUASI SORPASSO - La FCA è passata da 48.274 a 4.692 immatricolazioni, il 90,28% in meno, e in questa situazione di assoluta anomalia ha quasi perso il primo posto fra i gruppi: il Gruppo Volkswagen l’ha tallonata alla luce delle 4.548 auto vendute, contro le 29.549 di marzo 2019 (l’84,61% in meno). Terza la PSA, in calo dell’89,24% a 3.430 vetture, davanti al Gruppo Renault con 2.917 immatricolazioni, contro le 20.942 di marzo 2019. Il marchio più penalizzato è stato la Opel: ha perso il 92,55%, passando da 11.059 a 824 auto vendute. I cali più contenuti sono stati registrati da Suzuki (il 57,49% in meno), Subaru (il 47,59% in meno) e Porsche, che ha ceduto “solo” il 45,04%, mentre la Tesla è addirittura riuscita a crescere: ha venduto 424 auto, 155 in più di marzo 2019.
SECONDA LA CLIO - L’auto più venduta a marzo 2020 è stata la Fiat Panda, con 1.188 immatricolazioni, ma alle sue spalle non c’è la Lancia Ypsilon: è stata seconda a gennaio e febbraio (oltre che nel 2019), ma è scivolata al sesto posto. Il podio di marzo, oltre alla Panda, vede la presenza delle Renault Clio (con 806 immatricolazioni) e Dacia Duster, con 761, davanti alle Jeep Renegade e Volkswagen T-Roc.