CRISI NERA - Con le immatricolazioni che anche nel mese di aprile hanno subito un forte arresto, registrando un calo del 18% rispetto allo stesso mese del 2011, il settore automotive continua a navigare in acque agitate: nei primi quattro mesi del 2012 sono state 135.702 le nuove auto in meno registrate (qui per saperne di più). Una situazione sempre più insostenibile, come denunciato dalle diverse associazioni del settore automotive, che non risparmia anche i costruttori di auto. Essendo strettamente legato al mercato italiano, il gruppo Fiat è quello che in generale soffre maggiormente del calo di vendite in Italia. Ad aprile tutti i suoi marchi hanno registrato un calo delle immatricolazioni, con la sola Jeep che da inizio anno è “in attivo”, con 2.690 vetture consegnate, il 17,9% in più rispetto ai primi quattro mesi del 2011, anche se il mese scorso sono calate del 20% con sole 592 auto.
LANCIA LA MENO PEGGIO - Se i numeri della Jeep restano ancora limitati e poco incidono sul bilancio globale del gruppo torinese, più preoccupante è l'andamento di Alfa Romeo, Fiat e Lancia. Protagonista l'anno scorso di una crescita in Italia e in Europa grazie alla Giulietta, l'Alfa Romeo nel 2012 sembra aver perso ogni sprint: le nuove auto immatricolate ad aprile sono state 4.440, il 19,5% in meno, mentre da inizio anno sono crollate del 34,3% con 16.774 unità. Per quanto riguarda Fiat, il mese scorso sono state registrate 28.215 nuove auto (-12,5%), per un totale di 106.784 vetture (-22,5%) da gennaio ad aprile. Leggermente migliore, invece, è la situazione della Lancia: grazie alla nuova Ypsilon ad aprile le immatricolazioni sono calate solo del 2,5% con 7.499 unità, ma da inizio anno si sono ridotte del 10,6% con 28.106 vetture consegnate.
C'É CHI SI SALVA - In un quadro così delineato, non mancano però anche costruttori che ad aprile sono riusciti ad incrementare le vendite grazie all'arrivo di nuovi modelli o politiche commerciali particolarmente aggressive. Tra questi bisogna segnalare la Kia (+66,3%), la Chevrolet (+44,1%), la Dacia (+37,2%), SsangYong (+20%) e la Citroën (+0,2%). Tutti gli altri costruttori cosiddetti generalisti, invece, hanno visto le proprie immatricolazioni ridursi: si va dal -5,8% della Hyundai, al -81,6% della DR Motor, che il mese scorso ha consegnato solo 42 vetture. Come nei mesi precedenti, i costruttori giapponesi sono quelli maggiormente in difficoltà: Suzuki (-51,7%), Mazda (-48,5%), Mitsubishi (-45,9%), Toyota (-39,4%), Subaru (-36,9%), Nissan (-35,4%) e Honda (-24,4%). Pesanti sono le perdite anche dei marchi stranieri che in Italia hanno sempre fatto la parte da leone, come Ford (-37,7%), Opel (-27,2%), Volkswagen (-19,8%), Renault (-29,4%) e Peugeot (-20%), che si allineano all'andamento di Skoda (-30,6%) e Seat (-28,3%).
IN FLESSIONE ANCHE LE “PREMIUM” - Come negli ultimi mesi del 2011 anche ad aprile 2012 diversi costruttori di auto “di prestigio” hanno risentito di un calo delle immatricolazioni. Se si escludono la Jaguar (+45,4%), la Mini (+7,6%) e la Land Rover (+3,6%) che può contare sulla nuova Evoque, tutti gli altri hanno accusato il colpo. Si va dal -81,5% della Infinti al -10,9% della BMW, passando per il -36,2% della Lexus, il -25,8% della Volvo, il -23% dell'Audi, il -20,3% della Porsche e il -18,2% della Mercedes.