SI PARTE DALL’ITALIA - L’Italia sarà capofila nel nuovo modello di vendita diretta che la Mini lancerà in Europa a partire dal prossimo anno. Il nostro Paese, insieme a Polonia e Svezia, sarà infatti il primo a passare al modello d’agenzia per standardizzare le vendite online e gli acquisti diretti in concessionaria. La BMW, proprietaria del marchio Mini, fatturerà direttamente ai clienti mentre i concessionari, che diventeranno così una sorta di intermediari tra il cliente e la casa automobilistica, riceveranno invece una commissione fissa per la vendita. L’obiettivo è avere prezzi uguali a livello nazionale eliminando così la contrattazione tra cliente e concessionario.
ACCORDO UNANIME - Il cambiamento è stato ben accettato dai concessionari europei della Mini: secondo quanto riferito da Pieter Nota, il 100% dei 700 concessionari in 24 mercati in Europa hanno firmato il contratto per il modello di agenzia. Nota ha chiuso i dettagli chiave del nuovo accordo prima del 31 ottobre, data del suo pensionamento. Secondo il capo delle vendite della Mini, il modello di agenzia riduce i rischi finanziari per i concessionari. Da gennaio, l’inventario delle vetture Mini dei concessionari italiani sarà quindi registrato sui libri contabili del BMW Group e non su quelli del concessionario.
QUESTIONE DI CIFRE - Nota non ha indicato cifre, ma alcune fonti riportano che il margine base per la concessionaria sarà del 5,5% a cui può aggiungersi un bonus fino all’1,9%. Per fare un confronto, l’Audi, che vende anch’essa i suoi veicoli elettrici in Europa con il modello d'agenzia, paga i concessionari tedeschi con una commissione del 6% e un bonus del 2,5%, che tuttavia sarà ridotto fino all’1% nel 2026. Mercedes invece inizia con un 6,5% nei primi due anni, dopo i quali i concessionari ottengono il 6%.