INTRALCIO ALLA CIRCOLAZIONE - Bologna Città 30 non s’ha da fare. Lo mette nero su bianco una direttiva del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sette pagine che in estrema sintesi bollano come “arbitrario” il limite generalizzato sulla maggior parte del territorio comunale. “Qualsiasi fissazione generalizzata di limiti di velocità nel contesto urbano risulta di per sé arbitraria”, scrive il ministero. La comunicazione si rivolge in primis a Matteo Lepore, sindaco di Bologna, ma anche alle altre città che in questi giorni stanno pensando di avanzare iniziative simili. Un’imposizione generalizzata di un limite così basso “potrebbe causare intralcio alla circolazione e risultare pregiudizievole sotto il profilo ambientale, nonché dell'ordinata regolazione del traffico, creando ingorghi e code stradali”, si legge nel documento.
DEROGHE SOLO IN CERTI CASI - Il Mit ricorda anche che ci sono alcune condizioni per abbassare il limite dei 50 km/h. In particolare si parla di:
Al di fuori di queste zone “deve essere mantenuta una rete di strade con limite a 50 km/h”. Ogni deroga dovrebbe quindi essere motivata.
BILANCIARE GLI INTERESSI - In definitiva, anche se il Codice della Strada permette ai Comuni di adottare disposizioni relative alla circolazione nei centri abitati, tale potere “deve essere esercitato nel rispetto del bilanciamento di interessi tra il diritto alla mobilità e alla liberà circolazione dei cittadini e le ineludibili esigenze di promozione della sicurezza della circolazione, tutela dell’ambiente, in chiave di prevenzione dell’inquinamento, del patrimonio artistico, ambientale e naturale, nonché nei casi di sospensione della circolazione, delle esigenze di sicurezza pubblica”.