RIPARTENZA - Appuntamento al Sud tra Sergio Marchionne e il presidente del Consiglio Mario Monti. Per la precisione a Melfi, nello stabilimento Fiat (nelle foto). Motivo dell’incontro la cerimonia simbolica per l’avvio della nuova vita dello stabilimento creato per la produzione della Fiat Punto. E Monti ha voluto sintetizzare il senso della giornata con un gioco di parole ispirato proprio al modello di successo della Fiat. “Qui nacque la Punto - ha detto il Presidente del Consiglio - oggi comincia la fase che bisognerebbe chiamare punto a capo”.
MOMENTO SOLENNE - Con ciò Monti ha voluto probabilmente significare molte cose, politiche ed economiche, ma l’espressione trova anche una sua pertinenza anche in ciò che la fabbrica di Melfi andrà a fare. Lo ha spiegato anche con una certa aria emozionata. Marchionne ha spiegato che l’impianto di Melfi affronterà l’adeguamento necessario per consentire la produzione di due nuovi modelli a partire dal 2014.
COPPIA DI SUV ITALO-AMERICANI - Si tratterà di due suv di piccole dimensioni, uno con il marchio
Jeep e l’altro chiamato
Fiat 500X (ancora più grande della 500L e conferma della strategia volta a usare il nome 500 come un marchio). Melfi sarà l’unica sede produttiva al mondo per la piccola Jeep. Per l’operazione è stato fatto un investimento di un miliardi di euro. Nel suo discorso Marchionne ha sottolineato come l’operazione di Melfi sia la prima di una serie che porterà alla produzione in Italia di 17 modelli nuovi e sette restyling entro il 2016. Una
produzione che dovrà essere per buona parte esportata. Per quanto concerne l’automobile, “Punto a capo” è probabilmente questo: la trasformazione della produzione italiana in qualcosa che trova mercati all’estero.
ATTO DI CORAGGIO - Marchionne ha anche parlato della piattaforma che sarà impiegata per i due modelli che usciranno da Melfi. Sarà una soluzione modulare che consentirà di usare la piattaforma anche per modelli più grandi. Più in generale Marchionne ha voluto evidenziare l’importanza dell’impegno Fiat a Melfi: “Il nostro è un piano coraggioso, non per deboli di cuore. - ha detto l’amministratore della Fiat - L'evento di oggi, qui a Melfi, è il primo passo concreto. È stata una decisione non facile e non scontata in un mercato in caduta libera. Se siamo qui è perché abbiamo scelto la strada del coraggio; ma la nostra non è una strategia azzardata”.