È venuto a mancare all’età di 83 anni Nicola Materazzi l’ingegnere nato a Caselle in Pittari in provincia di Salerno diventato celebre per aver progettato la Ferrari F40, una delle supercar più apprezzate di sempre. Oltre alla F40, Materazzi ha progettato anche la 288 GTO, la Bugatti EB110 e la B Engineering Edonis.
Laureatosi in ingegneria meccanica all’Università Federico II di Napoli, inizia la sua carriera nel mondo dei motori in Lancia, nel giugno del 1968. Qui si occupa di calcoli su telaio, sospensioni e strutture sterzo, partecipando allo sviluppo della Lancia Stratos per i Rally. Mel 1974 passa dal ruolo di responsabile ufficio calcoli al team che fa parte del reparto corse della Lancia, dove è responsabile dell'applicazione del turbo e dello sviluppo sull'aerodinamica della Stratos Silhouette Gruppo 5.
Nel 1978, dopo la fusione dei reparti corse Lancia e Fiat, viene chiamato a lavorare in Abarth per progettare la vettura Formula Fiat Abarth, dedicata alla formazione di giovani piloti. A fine anno va in Osella, per la quale cura il progetto della monoposto FA2 di Formula 2 ed in seguito la FA1, prima Formula 1 di Osella.
Nel 1979 l’occasione che ha dato una vera e propria svolta alla sua carriera: la chiamata di Enzo Ferrari. Viene così assunto nel reparto corse Ferrari, come responsabile ufficio tecnico e, nello specifico, vista la sua esperienza in Lancia, è il responsabile dell'adozione dei motori turbo nelle vetture della casa di Maranello. Viene poi spostato da Enzo Ferrari al reparto produzione, dove gli vengono assegnati diversi progetti e sviluppi di auto di serie come il motore per la 328 Turbo, 288 GTO, 288 GTO Evoluzione, Testarossa, e 412 GT. Viene poi invitato da Enzo Ferrari, a guidare lo sviluppo della F40, che è probabilmente il progetto a cui Materazzi è maggiormente legato. Si occupa di progettare il motore e il cambio, ma, lavorando a stretto contatto con Aldo Brovarone e Leonardo Fioravanti di Pininfarina, partecipa anche alla realizzazione della carrozzeria della F40, che è stata presentata nel 1987.
In virtù del successo della Ferrari F40, Enzo Ferrari decide di affidare a Materazzi il ruolo di direttore tecnico del reparto produzione vetture stradali. Tuttavia, poiché la Fiat ha il controllo generale della divisione produzione, sceglie al posto di Materazzi, un dirigente della trattori Carraro, che faceva parte del gruppo Fiat. La decisione porta Materazzi a lasciare la Ferrari per assumere la direzione tecnica e sportiva, presso la casa motociclistica Cagiva.
Alla fine del 1991 passa in Bugatti su invito di Romano Artioli, prendendo in mano il progetto Bugatti EB110 (nella foto qui sopra), in difficoltà dopo la partenza di Paolo Stanzani. Materazzi si occupa dell'evoluzione del telaio, che viene realizzato in carbonio, risolvendo i problemi di affidabilità del motore.
Nei primi anni 2000 c’è ancora spazio per un ultimo progetto dell’ingegner Materazzi, ossia la Edonis (nella foto qui sopra) della Borel Engineering, casa automobilistica italiana fondata da Jean-Marc Borel, che comprò una parte dello stabilimento della Bugatti di Campogalliano per fondare una nuova società nel 2000. Si tratta di una supercar realizzata in tempi record su base EB110. Materazzi elimina la trazione integrale e ristudia il motore, con un’applicazione del turbocompressore più razionale. La vettura è accreditata di oltre 700 cavalli e nell'estate del 2002, sul circuito di Nardò in Puglia, l'Edonis, equipaggiata con pneumatici Michelin Pax System, fa segnare la velocità record di 359,6 Km/h.