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In mostra a Torino le “speciali” dell’Avvocato

13 marzo 2013

Dieci modelli-simbolo al Museo dell’auto di Torino, a rappresentare la storia della passione di Gianni Agnelli per l’automobile.

In mostra a Torino le “speciali” dell’Avvocato

FINO AL 2 GIUGNO - “Le Auto dell’Avvocato”: nel decennale della scomparsa di Gianni Agnelli, il Museo nazionale dell’automobile (a lui intitolato) ha organizzato una mostra che porta sotto i riflettori il rapporto tra l’Avvocato, nella sua duplice veste di appassionato e industriale, e le quattro ruote. In esposizione, una selezione di dieci pezzi unici pensati e voluti proprio dall’Avvocato, con un ricco contorno di documentazione grafica, fotografica e audiovisiva. La mostra, fino al 2 giugno, proporrà ai visitatori  “una collezione che è anche un viaggio nell’essenza del design automobilistico italiano del Novecento”, spiega il presidente del Museo, Benedetto Camerana. 

IL RICORDO DEL NIPOTE - Lapo Elkann, presente ieri alla mostra, ha ricordato come Gianni Agnelli amasse lanciarsi da Villa Frescot lungo Strada San Vito, diretto agli uffici di Corso Marconi, attraverso le stradine della collina torinese e del Valentino: “Sapeva guidare benissimo, aveva una grande padronanza del mezzo”. Poi, com’era nello stile del personaggio, l’Avvocato ogni tanto si divertiva a seminare la scorta, costringendo l’autista, Michele D’Aloia, a fare il passeggero. “Sono felice - ci ha detto Lapo Elkann - che questa mostra dia al pubblico la possibilità di entrare in contatto con un lato non così noto dell’Avvocato, quello più creativo. Mio nonno amava guidare le sue auto, in particolare quelle che si faceva personalizzare nello stile, nei colori, nelle combinazioni di materiali e motori. Era ispirato dalla contaminazione e attratto dalla velocità”.
 
 
TRE IN UNA - La mostra si divide in tre aree, arricchite da materiale grafico, fotografico, audiovisivo e multimediale. Una racconta le fasi dell’epopea Fiat nei momenti storici del Paese. Un’altra è dedicata al parco-auto dell’Avvocato: dalla Lancia Thema S.W. Zagato del 1984, alla Lancia K Limousine del 1997, passando per una Fiat Panda Rock Moretti destinata alle vacanze marine, più le Fiat 130 Shooting Brake Maremma e 130 Familiare, senza dimenticare la Ferrari 360 Speedway (unica barchetta realizzata su quel modello). Infine la sua favorita, la Fiat 125 del 1967 con motore di 1.600 cmc da 90 cavalli. La terza parte della rassegna, inaugurata da John Elkann, approfondisce il tema del “tailor made”, cioè del “su misura”, applicato all’automobile: espone i progetti di vetture personalizzate in collaborazione con il Centro Stile Fiat e il progetto “Ferrari Tailor Made” del Centro Stile Ferrari.  Maggiori info sul sito museoauto.it


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Ritratto di ForzaPisa
13 marzo 2013 - 12:34
Tutti modelli unici pagati coi nostri soldi, che ripianavamo con le tasse i debiti di una Fiat gestita "allegramente": "grazie" Avvocato...
Ritratto di bombolone
13 marzo 2013 - 13:00
ha sempre guadagnato una barca di soldi, tranne, forse, negli anni dello shock petrolifero
Ritratto di Merigo
13 marzo 2013 - 15:40
1
Quella con gli inserti in legno ed il cesto in vimini sul tetto non è una Thema SW ma una 130 SW! Redazione: correggi, please, e guarda le foto invece di copiare pedestremente gli articoli!
Ritratto di MatteFonta92
13 marzo 2013 - 17:05
3
Che roba è quella specie di Multipla senza tetto e senza portiere? È a dir poco orripilante!!! Va beh, già la Multipla normale non era uno splendore, ma questa le supera tutte!
Ritratto di Challenger RT
14 marzo 2013 - 00:16
L'esemplare unico di Fiat Multipla Spider, ultima idea di Gianni Agnelli, è invece secondo me molto interessante ed anche piacevole. Innanzitutto rende un modello stilisticamente nato male (una specie di serra capovolta per tassinari sulla quale qualsiasi ricerca di armoniosità, non dico di bellezza, venne sacrificata a fronte delle necessità di utilzzo), finalmente piacevole nella sua particolarità. Questa Multipla Spider si ispira alla Fiat 600 Multipla Marine creata nel 1956 da Pininfarina ed alla 600 Multipla Marinella prodotta da Fissore nel 1957. L'Avvocato le conosceva bene ed evidentemente voleva averne una in chiave moderna. Purtroppo non fece in tempo a guidarla.
Ritratto di Challenger RT
14 marzo 2013 - 00:47
In una delle foto, in secondo piano, s'intravede la Lancia Delta Integrale Spider che Gianni Agnelli si fece allestire nel classico grigio metallizzato. Lo stesso colore usato per la sua Ferrari Testarossa Spider, non presente in questa mostra. Quasi tutte le automobili di Agnelli erano caratterizzate da uno stile elegante ed al tempo stesso funzionale. Su alcune, come le Croma (anni '85-'96) che ha guidato, le uniche modifiche erano interni più ricercati e meccanica e motori più prestazionali (un V6 Alfa e un V8 Ferrari).
Ritratto di Challenger RT
14 marzo 2013 - 01:06
In alcune foto si vede...
Ritratto di kimi69
14 marzo 2013 - 10:11
All' Avvocato era ed è tutto permesso, non condivido l'aurea di mistico ed onnipotenza che ottiene anche oggi. Penso che l'inizio del baratro attuale del gruppo Fiat sia da ricercare già dai suoi tempi. Non contesto il fatto che abbia una collezione di auto super speciali a tiratura unica, ma sbandierarla oggi (di questi tempi) mi sembra addirittura offensivo verso chi sputava sangue nelle sue fabbriche. Se qualcuno lo sà, mi può dire se i soldi dell'annessione dell'Alfa Romeo al gruppo Fiat sono stati poi versati?
Ritratto di giorgio hero
14 marzo 2013 - 14:43
Concordo al 100% con quanto affermato, si sono bruciati l'Alfa e la Lancia, mentre le tedesche hanno un listino di cento pagine noi ci balocchiamo con le 500 fatte in Serbia (?). Aggiungerei anche che una buona fetta di responsabilità l'hanno avuta anche i vari "camussi" del passato. Poi piantiamola di osannare l'Avvovato, è stato il più grande evasore fiscale italiano, invece che per il Lapo credo ogni commento sia superfluo.
Ritratto di Armadillo
14 marzo 2013 - 19:14
Dal punto di vista imprenditoriale s'è arricchito grazie al protezionismo e ai miliardi a fondo perduto (a detta di Margherita Agnelli Gianni avrebbe occultato in Svizzera oltre un miliardo e mezzo di euro) che gli furono garantiti da politici compiacenti. Costruiva auto scadenti lesinando su progettazione, componentistica e assemblaggio. Sarebbe fallito n volte senza gli aiuti statali, la cassa integrazione e l'operazione GM che portò nelle casse prosciugate del gruppo più di 1,5 miliardi di euro. Proprio la sola agli americani fu l'ultima geniale operazione dell'avvocato prima di abbandonare la vita terrena.
Ritratto di Armadillo
14 marzo 2013 - 19:14
Dal punto di vista imprenditoriale s'è arricchito grazie al protezionismo e ai miliardi a fondo perduto (a detta di Margherita Agnelli Gianni avrebbe occultato in Svizzera oltre un miliardo e mezzo di euro) che gli furono garantiti da politici compiacenti. Costruiva auto scadenti lesinando su progettazione, componentistica e assemblaggio. Sarebbe fallito n volte senza gli aiuti statali, la cassa integrazione e l'operazione GM che portò nelle casse prosciugate del gruppo più di 1,5 miliardi di euro. Proprio la sola agli americani fu l'ultima geniale operazione dell'avvocato prima di abbandonare la vita terrena.
Ritratto di Armadillo
14 marzo 2013 - 19:16
Dal punto di vista imprenditoriale s'è arricchito grazie al protezionismo e ai miliardi a fondo perduto (a detta di Margherita Agnelli Gianni avrebbe occultato in Svizzera oltre un miliardo e mezzo di euro) che gli furono garantiti da politici compiacenti. Costruiva auto scadenti lesinando su progettazione, componentistica e assemblaggio. Sarebbe fallito n volte senza gli aiuti statali, la cassa integrazione e l'operazione GM che portò nelle casse prosciugate del gruppo più di 1,5 miliardi di euro. Proprio la sola agli americani fu l'ultima geniale operazione dell'avvocato prima di abbandonare la vita terrena.
Ritratto di Challenger RT
14 marzo 2013 - 20:03
Tutti a criticare Gianni Agnelli, che nel bene o nel male ha mantenuto italiana la piu grande casa automobilistica nostrana acquisendo nel tempo tutte le altre. Gli errori sono stati tanti e forse i peggiori sono quelli di essersi fidato di cattivi consiglieri, come Romiti, che spostarono il core business del gruppo su altre inutili attività. Sicuramente quelli che criticano hanno più volte votato la fallimentare classe politica complice negli ultimi 40 anni del disastro Fiat a cominciare dall'ultimo nefasto cavaliere che oltre a dare il "buon" esempio andando in giro in Audi (V8 4.2 benzina lasciando al popolo "alla moda" le audi diesel) ed avendo rifiutato una Maserati Quattroporte regalatagli da Montezemolo, ha disamorato definitivamente gli italiani tassando come non mai l'automobile che purtroppo è diventata nell'immaginario di molti un bene di lusso! Ridicolo! L'unicio errore dell'Avvocato è stato perdere tempo con il calcio... non più il gioco di quando lui era giovane... ma droga di Stato per italiani pecoroni!
Ritratto di caronte
15 aprile 2013 - 19:22
sono stupende.