FINO AL 2 GIUGNO - “Le Auto dell’Avvocato”: nel decennale della scomparsa di Gianni Agnelli, il Museo nazionale dell’automobile (a lui intitolato) ha organizzato una mostra che porta sotto i riflettori il rapporto tra l’Avvocato, nella sua duplice veste di appassionato e industriale, e le quattro ruote. In esposizione, una selezione di dieci pezzi unici pensati e voluti proprio dall’Avvocato, con un ricco contorno di documentazione grafica, fotografica e audiovisiva. La mostra, fino al 2 giugno, proporrà ai visitatori “una collezione che è anche un viaggio nell’essenza del design automobilistico italiano del Novecento”, spiega il presidente del Museo, Benedetto Camerana.
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IL RICORDO DEL NIPOTE - Lapo Elkann, presente ieri alla mostra, ha ricordato come Gianni Agnelli amasse lanciarsi da Villa Frescot lungo Strada San Vito, diretto agli uffici di Corso Marconi, attraverso le stradine della collina torinese e del Valentino: “Sapeva guidare benissimo, aveva una grande padronanza del mezzo”. Poi, com’era nello stile del personaggio, l’Avvocato ogni tanto si divertiva a seminare la scorta, costringendo l’autista, Michele D’Aloia, a fare il passeggero. “Sono felice - ci ha detto Lapo Elkann - che questa mostra dia al pubblico la possibilità di entrare in contatto con un lato non così noto dell’Avvocato, quello più creativo. Mio nonno amava guidare le sue auto, in particolare quelle che si faceva personalizzare nello stile, nei colori, nelle combinazioni di materiali e motori. Era ispirato dalla contaminazione e attratto dalla velocità”.
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TRE IN UNA - La mostra si divide in tre aree, arricchite da materiale grafico, fotografico, audiovisivo e multimediale. Una racconta le fasi dell’epopea Fiat nei momenti storici del Paese. Un’altra è dedicata al
parco-auto dell’Avvocato: dalla
Lancia Thema S.W. Zagato del 1984, alla
Lancia K Limousine del 1997, passando per una Fiat Panda Rock Moretti destinata alle vacanze marine, più le Fiat 130 Shooting Brake Maremma e 130 Familiare, senza dimenticare la Ferrari 360 Speedway (unica barchetta realizzata su quel modello). Infine la sua favorita, la Fiat 125 del 1967 con motore di 1.600 cmc da 90 cavalli. La terza parte della rassegna, inaugurata da John Elkann, approfondisce il tema del “tailor made”, cioè del “su misura”, applicato all’automobile: espone i progetti di vetture personalizzate in collaborazione con il Centro Stile Fiat e il progetto “Ferrari Tailor Made” del Centro Stile Ferrari. Maggiori info sul sito
museoauto.it