LE REGOLE - Allarme multe ingiuste a chi ha la revisione scaduta. Per capire di che parliamo, dobbiamo fare un passo indietro, tornando al decreto Cura Italia del 17 marzo 2020 (in piena emergenza sanitaria da coronavirus) convertito poi in legge. Resta la regola generale: l’auto va revisionata quattro anni dopo la prima immatricolazione, e poi ogni due anni. Ma “è autorizzata fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli da sottoporre a revisione entro il 31 luglio 2020”. Tradotto: i veicoli con revisione scaduta o con revisione in scadenza a marzo, aprile, maggio, giugno e luglio 2020 saranno da revisionare entro il 31 ottobre 2020. I proprietari di quelle auto sono liberi di circolare sino a tutto ottobre: non subiscono multe dopo la scadenza (vedi qui). Lo confermano le direttive di due ministeri: Interno e Trasporti. L’obiettivo del governo è aiutare gli automobilisti, in difficoltà per diversi motivi: spostamenti difficili, ristrettezze economiche e altro.
IL VERBALE INGIUSTO - Eppure, c’è chi viene sanzionato dalle forze dell’ordine, come segnala Diego Brambilla, vicepresidente Aicc (Associazione ispettori centri di controllo): verbale di 173 euro e mezzo sospeso dalla circolazione. Il tutto annotato sul libretto. Con conseguenze pesanti per chi dovesse essere multato ancora ingiustamente: per circolazione con veicolo sospeso in attesa dell’esito della revisione, multa di 2.002 euro e fermo del mezzo per 90 giorni.
RICORSO - Consigliamo di non discutere con le forze dell’ordine. Ma di non pagare la multa. Luigi Bechi (esperto in diritto della circolazione) suggerisce di fare ricorso al giudice di pace (pagando una tassa di 43 euro), entro 30 giorni dalla notifica, sulla scorta del decreto Cura Italia: il magistrato sospende il provvedimento, così l’automobilista può circolare subito, in vista dell'udienza dal giudice stesso. Allegate le due direttive che alVolante.it vi fornisce: qui Interno e qui Trasporti. Sarà il giudice a confermare o ad annullare la multa in base a una propria lettura delle regole.
UNA POSSIBILE SPIEGAZIONE - Ma perché alcuni agenti delle forze dell’ordine appioppano le multe? Eseguono le direttive impartite dai propri comandi. Forse, c’è un’interpretazione sbagliata del decreto Cura Italia: sarebbero in regola solo le auto con revisione scaduta a marzo 2020. In realtà, stando a una corretta lettura del decreto e alla direttiva ministeriale, sono in regola anche le auto con revisione scaduta in precedenza.
LEGGE DISCUTIBILE, MA… - Il decreto Cura Italia ammette la circolazione anche di auto con revisione scaduta da parecchio tempo: pure da venti anni, per esempio. Si tratta di quei veicoli che dovevano restare sempre chiusi in un box e non viaggiare su pubbliche vie. E che, se circolano, rappresentano mine vaganti sotto il profilo della sicurezza stradale. È una norma discutibile, poco chiara, ma che va rispettata. Anche se la questione è e resterà controversa.