PARLA IL GURU - Di sicuro imprenditore, altrettanto certamente proiettato al futuro, talvolta visionario tanto nell'accezione positiva quanto in quella maggiormente deteriore: nulla si può dire di Elon Musk (foto sopra), il signor Tesla, tranne che non sappia far parlare di sé. Stavolta ha aperto una conferenza nel cuore della Silicon Valley, dedicata ai processori grafici, e ha sciorinato la propria visione del futuro: “Gli esseri umani alla guida di un'automobile credo che in futuro saranno illegali”. Insomma, la via della guida autonoma è, per Musk, già tracciata.
TI GUIDO IO - Al suo fianco c'era l'amministratore delegato di Nvidia, Jen-Hsung Huang: la sua azienda è tra i maggiori produttori di chip, e non è un caso che abbia presentato Nvidia Drive PX, un ambiente di sviluppo per programmare due chip Tegra X1, che si interfaccia con 12 videocamere in alta definizione capaci di registrare fino a 184 fotogrammi al secondo (la visione cinematografica ne prevede 25) e permette all'auto su cui è installato di rilevare persone, ciclisti, segnali stradali e ogni altro dato proveniente dalla strada. Insomma, un possibile “braccio armato” per l'auto del futuro secondo Elon Musk.
L'UOMO È L'ANELLO DEBOLE - Tra le frasi di Musk, “È molto pericoloso pensare di avere un essere umano alla guida di un'automobile di due tonnellate. I computer faranno sicuramente un miglior lavoro rispetto a chiunque di noi si trovi alla guida”. Per chi ama la fantascienza, il piatto è ricco; per chi è appassionato di auto, anche. Il fondatore della Tesla si immagina un futuro nel quale, vista la maggiore e intrinseca sicurezza delle auto a guida autonoma, che rispettano alla lettera le regole della strada e del codice, zeppe di sensori e telecamere per vedere anche al buio e oltre gli incroci, sarà il legislatore a proibire l'intervento umano visto come un elemento “disturbatore” di tanta perfezione. È chiaro che si parla di un futuro abbastanza remoto, diciamo da qui a oltre 20 anni. Un tema di discussione che appassiona e che non mancherà di suscitare dubbi e polemiche.