Negli USA si pensa a restrizioni per i software delle auto cinesi

COMPONENTI CHIAVE - Non sono bastati i pesanti dazi che gli Stati Uniti hanno imposto alle auto cinesi (qui per saperne di più), anticipando di qualche mese la misura analoga presa dall’Unione Europea: sembra infatti che il Dipartimento del Commercio degli USA voglia mettere regole più rigide sui veicoli connessi, imponendo limiti ad alcuni software realizzati in Cina e in altri paesi considerati avversari. A riportarlo è la Reuters, citando le dichiarazioni di Alan Estevez, responsabile dei controlli sulle esportazioni: “Stiamo esaminando alcuni componenti e un po’ di software, non l'intera auto. Si tratterebbe di alcuni dei componenti chiave del veicolo che gestiscono il software e i dati relativi all'auto stessa, che dovrebbero essere realizzati in un paese alleato”, ha detto il funzionario.   

UN SACCO DI DATI - Le auto connesse sono dotate di sistemi integrati che consentono l’accesso a internet, condividendo dati con dispositivi sia all’interno che all’esterno del veicolo. “Un’auto moderna ha un sacco di software al suo interno. Scatta un sacco di foto. Ha un sistema di guida. È connessa al tuo telefono. Sa chi chiami. Sa dove vai. Sa molto di te”, ha ammonito Estevez. Da qui l’idea di mettere delle restrizioni, per evitare che informazioni rilevanti possano finire in mani di governi considerati nemici degli Stati Uniti. 

L’EUROPA SEGUIRÀ? - Già a maggio Gina Raimondo, segretaria al Commercio, aveva dichiarato che il suo dipartimento nell’autunno voleva proporre regole sui veicoli connessi cinesi, annunciando che l’amministrazione Biden avrebbe anche potuto adottare “misure estreme” e vietare del tutto i veicoli cinesi. Di contro il ministero degli Esteri di Pechino aveva invitato gli Stati Uniti “a rispettare le leggi dell'economia di mercato e i principi della concorrenza leale”, sostenendo che la popolarità globale delle auto cinesi è dovuta alla loro capacità di essere concorrenziali dal punto di vista economico e tecnologicamente innovative. Se da oltreoceano arriveranno nuove restrizioni sui software, anche in Europa verrà seguito l’esempio?