Un pessimo esempio da un pessimo automobilista. È da poco giunta la notizia che un bergamasco è stato condannato dal tribunale di Verbania perché per ben sei mesi, non aveva pagato al casello di Arona sull’Autostrada A26. Per infrazioni del genere si rischiano anche multe sino a 1.700 e due punti dalla patente.
L’automobilsta aveva escogitato un piano con cui pensava di farla franca al casello autostradale Telepass alquanto semplice: si accodava a pochi centimetri dall’auto che lo precedeva in modo da passare poco prima che si abbassasse la sbarra. Secondo il tribunale di Verbania, nel Novarese ha così evitato per 34 volte di pagare il pedaggio del casello autostradale. Da qui la condanna per truffa a 9 mesi e 12 giorni di carcere.
Il comportamento è stato rilevato dalle telecamere che sorvegliano le uscite della rete di Autostrade per l’Italia che ha ovviamente denunciato il guidatore e si è costituita come parte lesa: adesso non solo sarà rimborsata ma avrà riconosciuti anche i danni. Per la verità non è la prima volta che un fatto del genere accade in Italia. Alcuni procedimenti contro i disonesti che utilizzano questo metodo hanno già retto sino in Cassazione. In questi casi i giudici hanno riconosciuto che si tratta di una vera e propria truffa e non si configura il reato di insolvenza fraudolenta perché c’è «la presenza di raggiri finalizzati a evitare il pagamento del pedaggio».