NOVITÀ A GRAPPOLO - Era annunciata e attesa, ma la nuova
Volkswagen Tiguan che la casa tedesca ha portato sul suo stand di Francoforte riuscirà certamente a sorprendere, non solo ad attirare l’attenzione. La proposta infatti è articolata in quattro vetture che delineano i corposi programmi preparati per la novità che comincerà a essere disponibile nell’aprile del 2016.
CRESCITA DI “IMPORTANZA” - C’è infatti la Tiguan R-Line, che altro non è che la versione sportiva del modello standard, a cinque posti, con allestimento adatto a un uso off road sportiveggiante. Ci sono poi due allestimenti della Tiguan standard: quello pensato per l’uso stradale, e l’altro per la guida in fuoristrada. Infine il quarto tassello: il prototipo della Volkswagen Tiguan GTE ibrida plug in. E se quattro soluzioni paiono poche, si può aggiungere la comunicazione ufficiale che la gamma Tiguan nella primavera del 2017 andrà ad allargarsi con una versione “lunga” con passo allungato, pensata soprattutto per i mercati della Cina e degli Stati Uniti, dove piacciono le grandi dimensioni (che significano anche abitacolo a 7 posti).
PIÙ LUNGA, PIÙ LARGA, PIÙ BASSA - Tutto ciò sempre sulla base della piattaforma MQB (modulare trasversale) su cui è stata progettato il modello. Una scelta di fondo che ha consentito di alleggerire di una cinquantina di chilogrammi il peso della vettura, in contrasto con le dimensioni esterne. Rispetto alla Volkswagen Tiguan precedente la lunghezza è cresciuta di 6 cm, arrivando a 448,6 cm; la larghezza ora è 183,9 cm, cioè 3 cm in più; il passo è arrivato a 268,1 cm, cioè 7,7 cm in più. Al contrario, l’altezza è diminuita di 3,3 cm, così che la nuova Tiguan è alta 163,2 cm. Da questo nuovo dimensionamento, scaturisce un aumento delle misure interne all’abitacolo e nel bagagliaio (di 615 litri normalmente o 1.655 quando si abbatte lo schienale dei sedili posteriori; ciò significa 145 litri in più rispetto al modello precedente).
ACCENTUAZIONE ORIZZONTALE - Le linee della nuova Volkswagen Tiguan, completamente riprogettata rispetto al modello precedente, mettono in risalto un profilo generale più sbilanciato verso la personalità sportiva, rispetto a quella che si è conosciuta finora. Tutto il design del frontale è sviluppato in orizzontale, con le parti cromate che creano una figura unica da un gruppo ottico all’altro, finendo con l’integrarsi con la grafica delle luci a led. Nella parte più bassa tutti gli elementi relativi alle prese d’aria e alle luci secondarie sono racchiusi in una cornice nera sporgente, con un motivo senz’altro originale che spezza l’immagine della parte anteriore del modello. Si fa anche notare il cofano motore solcato da vistose nervature che conferiscono dinamismo all’insieme.
DUE “VOLTI” - Per quanto concerne il frontale, va detto che esse varia a seconda della configurazione della vettura: per quella allestita per l’off road ci sono più protezioni e la distanza da terra è maggiore, consentendo un angolo d’attacco di 26,5 gradi invece dei 18,3 della Tiguan “stradale”. Per la cronaca, l’angolo di uscita è lo stesso per i due allestimenti. A proposito del cofano motore, esso è dotato di una caratteristica particolare di sicurezza: in caso di urto si solleva allontanandosi così dal motore, riducendo in questo modo i rischi che l’eventuale pedone investito vada ad avere un impatto contro la massa non deformabile del motore.
LA VERSIONE IBRIDA - Un discorso a parte lo impone la concept car Tiguan GTE ibrida plug in. Il suo sistema di potenza è costituito da un motore 1.4 TSI a benzina da 156 CV e un motore elettrico. Assieme, le due unità creano sistema di potenza da 218 CV. Entrambe le unità inviano la coppia motrice alle ruote anteriori. Il consumo medio di omologazione, secondo i criteri di misurazione in vigore, sono di 1,9 litri per 100 km. Le emissioni di CO2 non vanno oltre i 42 g/km. In modalità “solo elettrico” (E-Mode) la Tiguan GTE può percorrere sino a 50 km senza ricaricare le batterie o fare intervenire il motore termico. La velocità di punta “solo elettrica” è di 130 km. L’autonomia complessiva è di 1.000 km. Il sistema prevede quattro modalità di funzionamento: E-Mode (solo elettrico), Hybrid, Battery Charge e GTE. Al momento dell’avviamento la Tiguan GTE è sempre in modalità elettrica, per poi passare a quella ibrida quando il conducente chiede di più alla vettura.
KM AL SOLE - Una soluzione tecnica particolare della Volkswagen Tiguan GTE è il pannello solare sistemato nel tetto. Grazie alla luce solare esso alimenta le batterie elettriche. I tecnici della Volkswagen hanno calcolato che in una situazione di buona insolazione (come nel sud dell’Europa), il sistema è in grado di far muovere la vettura in esclusiva modalità elettrica per 1.000 chilometri all’anno, cioè circa 2,7 km al giorno. Poco, ma comunque un segnale della Volkswagen su una delle direzioni che potrebbe prendere la ricerca per la riduzione delle emissioni.
OTTO MOTORI, FINO A 240 CV - Per quanto concerne i motori che muoveranno la nuova Volkswagen Tiguan, la Volkswagen ha annunciato una gamma di potenze che va da 115 a 240 CV, facendo segnare un miglioramento del 24% per quel che riguarda i consumi. Quattro sono i motori a benzina TSI, con potenze da 125, 150, 180 e 220 CV. Altrettanti sono i turbodiesel, con 115, 150, 190 e 240 CV (le ultime due unità sono entrambe due litri di cilindrata). Passi in avanti registra anche il sistema di trazione integrale per il quale è stato adottato il sistema 4MOTION Active Control. Esso prevede quattro modalità di regolazione: Onroad, Snow, Offroad e Offroad Individual. In caso ci si ritrovi su fondi stradali con scarsa aderenza, il sistema ricorre automaticamente alla modalità Offroad. L’offroad Individual è destinato a chi vuole avere sempre il pieno controllo della vettura.
L’ELETTRONICA PER AMICA - Tutto ciò con la più completa dotazione di dispositivi elettronici di assistenza alla guida e per la connettività dei dispositivi di connessione degli occupanti. Nell’equipaggiamento per l’assistenza alla guida ci sono il sistema Front Assist che comprende il City Emergency Braking (predisposto per frenare autonomamente in caso di rischio tamponamento nel traffico urbano) e il Pedestrian Monitoring, dispositivo che ha come obiettivo di evitare di investire i pedoni. Non manca il Lane Assist che monitora il corretto mantenimento della posizione nella propria corsia di marcia. Infine, nel malaugurato caso di un incidente c’è l’Automatic Post-Collision Braking System che continua a frenare anche dopo il “botto” così da evitare le conseguenze dovute ai successivi urti che si spesso si verificano quando succedono dei sinistri importanti.