NIENTE ZONE GIALLE - Come accade ormai da mesi, il venerdì è il giorno in cui il Ministero della Salute ufficializza le fasce colori in cui vengono collocate le varie Regioni. Particolare rilevanza viene data ovviamente all’indice Rt (a livello nazionale fa registrare un nuovo calo ed è ora pari a 0,92), ma anche al numero di positivi in percentuale agli abitanti e alla pressione negli ospedali. Il Paese è stato così suddiviso esclusivamente in zone arancioni e zone rosse in virtù del decreto approvato recentemente dal governo che ha eliminato per il mese di aprile, nonostante le proteste di parte della maggioranza, la “zona gialla”. Intorno al 20 aprile 2021 potrebbe comunque essere eseguito un ulteriore monitoraggio per valutare se sia possibile un allentamento dei provvedimenti, sulla base anche dell’andamento della campagna vaccinale.
QUATTRO REGIONI IN ZONA ROSSA - Da lunedì 12 aprile 2021 entra così in vigore la nuova ordinanza firmata dal Ministro Speranza, che vede quattro Regioni in zona rossa. È il caso di, Campania, Puglia e Valle d’Aosta, che restano nella fascia di rischio più elevata. A loro si aggiunge la Sardegna, che fino a poche settimane fa era stata l’unica a sperimentare la zona bianca, la situazione più simile alla normalità pre pandemia. Anzi, ora l’isola è la Regione con l’indice di contagiosità più elevato, pari a 1,54. Passano invece in arancione Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana. Questa fascia comprende anche Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Liguria, Sicilia (ma tutta la provincia di Palermo è in zona rossa) e le Province autonome di Trento e Bolzano.
LE DIFFERENZE TRA ZONA ROSSA E ARANCIONE - Il passaggio a fascia arancione permette ad alcune attività commerciali di riaprire. È il caso di barbieri, parrucchieri, centri estetici, abbigliamenti e calzature, che erano invece costretti ad abbassare le serrande in “zona rossa”. I cambiamenti non sono però finiti qui. Possono infatti tornare a scuola in presenza gli alunni di seconda e terza media, mentre quelli delle superiori sono in presenza - a rotazione - per almeno il 50% e fino a un massimo del 75%. Non è possibile uscire dal proprio Comune, a meno che non ci si debba recare in un esercizio commerciale non presente nel territorio in cui si risiede. Sono inoltre consentite le visite all’interno del Comune a una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno tra le 5 e le 22, in massimo 2 persone (oltre a under 14 e persone disabili o non autosufficienti). Resta attivo il coprifuoco a livello nazionale, che scatta dalle 22 alle 5 della mattina successiva.