UNA VENTATA DI NOVITÀ - “Orientati al cliente”. È questo lo slogan che citano i progettisti di General Motors Powertrain che abbiamo incontrato in Germania, a Dudenhofen, nello storico centro di prova della casa tedesca. Prendendo spunto dai commenti di clienti (e giornalisti specializzati) hanno ripensato la gamma dei motori, per ottenere più prestazioni, meno consumi e una maggiore silenziosità e fluidità di funzionamento. Ne nasceranno tredici, nell’arco dei prossimi tre anni. Lo spirito è lo stesso che porterà la Opel a sfornare 23 nuovi modelli (a cui si sommano le recenti novità Mokka, Cascada e Adam): realizzare prodotti più vicini ai bisogni degli automobilisti.
SEMPLIFICAZIONE - Tredici motori sono tanti e rischiano di complicare parecchio la vita in fase di progettazione e produzione. In questo caso, invece, no. Perché apparterranno a sole tre famiglie (ora sono sette, oltre il doppio), proprio nell’ottica della semplificazione (anche per i modelli di auto si parla di una riduzione dalle 30 piattaforme del 2010 alle 14 del 2018). Dei tre gruppi di nuovi motori, uno è quello dei propulsori a gasolio di “taglia media” (1.6 e 2.0), gli altri due sono quelli a benzina piccoli (fino a 1,5 litri) e quelli di media cilindrata (da 1.6 in su). Cuore della produzione sarà la nuova fabbrica “flessibile” di Szentgotthárd, in Ungheria, mentre i centri di sviluppo sono in Germania (a Rüsselsheim) e a Torino: qui ha sede il “polo” dei turbodiesel per tutta la General Motors.
SI PARTE DAI “MILLESEI” - Se per i nuovi motori piccoli a benzina, aspirati (1.1, 1.4 e 1.5) e turbo (1.0 e 1.4), occorrerà aspettare il 2014, quelli di taglia media sono già una realtà, grazie al 1.6 turbo SIDI (nelle due foto sopra) da 170 cavalli presentato nella Cascada. Sarà affiancato da una versione più potente, da 200 cavalli (non si sa ancora per quale modello), e da un nuovo 2.0 turbo. Per tutti, le parole chiave sono iniezione diretta e leggerezza, oltre che riduzione dei consumi. Anche i turbodiesel sono già proiettati in una nuova era: il 1.6 CDTI da 136 cavalli (foto sotto), già a norma Euro 6, debutterà a breve sulla Zafira Tourer, in cui rimpiazzerà il 2.0 CDTI da 131 CV. Oltre che sull’elevata potenza specifica (85 cavalli/litro), questo motore punta sulla riduzione delle vibrazioni: che molti clienti lamentavano tra i punti di debolezza dei turbodiesel Opel. Ancora più prestazionale si annunciano il 1.6 biturbo con una potenza (ancora non dichiarata) di circa 145 cavalli, e i “duemila” turbodiesel (il più potente ha la doppia sovralimentazione).
LI ABBIAMO PROVATI - A Dudenhofen abbiamo avuto modo di testare, seppure per pochi chilometri, i nuovi motori Opel. A bordo di una Zafira Tourer, il 1.6 turbodiesel da 136 cavalli si è fatto apprezzare soprattutto per la regolarità di funzionamento, mentre la spinta si fa sentire solo oltre i 1800 giri (prima il motore è un po’ “vuoto”); in effetti la casa parla di 320 Nm proprio a 2000 giri. Ben più brillante il 1.6 turbo a iniezione diretta di benzina da 200 cavalli, che abbiamo testato su una Opel Astra. Spinge con vigore da circa 1700 giri a quasi 5000. Unico difetto: meriterebbe un rombo più “cattivo”. Ma non è detto che non arrivi nella produzione in serie, grazie a uno scarico ottimizzato.
E POI CI SONO I NUOVI CAMBI - Le novità riguardano anche i cambi, su cui la GM punta per ridurre i consumi di carburante e favorire la prestazioni (oltre al comfort alla guida). Si annunciano un automatico a otto marce (di produzione Eisen, ma con elettronica di gestione messa a punto dalla General Motors), un nuovo robotizzato a cinque rapporti (il sistema di attuatori è prodotto dalla Magneti Marelli) e un inedito CVT, a variazione continua di rapporto. La Opel ha deciso di utilizzare anche questo tipo di trasmissioni, che prevede possano conquistare il 2% dei clienti per le vetture di piccola cilindrata (a partire dalle utilitarie). Ben più diffusi saranno i cambi a doppia frizione, altra novità che il gruppo americano metterà in campo presto, probabilmente dal 2014.