CONFRONTO IN TEMPO REALE - La seconda generazione della grande berlina Opel si chiamerà Insignia Grand Sport e debutterà al Salone di Ginevra il prossimo marzo, per arrivare nelle concessionarie un paio di mesi dopo con motori a benzina e gasolio da 110 a 250 CV, trazione anteriore o integrale e cambio anche automatico. Le sue linee ancora non sono state svelate, ma abbiamo avuto l’occasione di metterci al volante di un prototipo usato per i test finali su strada, che abbiamo guidato assieme ad alcuni esemplari dell’attuale produzione per poter cogliere al meglio le differenze (tutte le vetture montavano pneumatici di 245/45 R 18 dello stesso modello). A nostra disposizione, due vetture turbo a benzina: una 1.5 da 165 CV (motore derivato dal 1.4 dell’Astra) con cambio manuale, e una 2.0 da 250 cavalli con trazione integrale e cambio automatico.
MOLTO PIÙ LEGGERA - A dispetto della lunghezza cresciuta di 6 cm (490 in totale), la Opel Insignia Grand Sport pesa fino a 175 kg meno dell’attuale e anche per questo pare ben più agile; ad aumentare la sensazione contribuisce la posizione di guida più bassa (di soli 3 cm ma, tornando sulla “vecchia” Insignia, pare di sedersi in una suv...) e distesa. Lo sterzo dell’attuale generazione non manca di precisione ma quello della nuova è ancora più “fine”, oltre ad essere più leggero (perfino nella modalità Sport). Comparato con il “vecchio” 1.6 turbo a benzina da 170 CV, il nuovo 1.5 è parecchio più regolare e trasmette molte meno vibrazioni, riuscendo a muovere l’auto col giusto brio e sopportando senza “strappi” riprese già dai 1500 giri. Senza infamia e senza lode il cambio manuale a sei marce, dalla corsa non breve, di consistenza leggermente “gommosa” e dagli innesti precisi, ma un po’ duri.
4x4 INTELLIGENTE - Il 2.0 turbo della Opel Insignia Grand Sport, con i suoi 250 CV, è ben più vivace e sull’esemplare guidato era abbinato a una raffinata trazione integrale: se in condizioni di marcia normali la potenza arriva alle sole ruote anteriori, in caso di necessità l’elettronica ne dirotta fino al 60% alle posteriori. Dietro, inoltre, non c’è un differenziale, ma una frizione a comando elettronico per ruota: in questo modo la centralina dell’auto può decidere con precisione quanta potenza mandare a ciascuna di esse. Si realizza così una funzione di Torque Vectoring, ovvero l’uso di una differenza di coppia fra le ruote posteriori per aiutare l’auto a curvare, riducendo la tendenza del muso ad “andare dritto” nelle curve affrontate con vivacità. Sull’esemplare guidato, il cambio era l’otto marce automatico prodotto dalla giapponese Aisin: tanto rapido quanto dolce nel passaggi di marcia, sul prototipo guidato ha mostrato solo qualche piccola indecisione di funzionamento (a volte rimaneva troppo a lungo nel rapporto alto, in altre scalava più di un rapporto appena si sfiorava l’acceleratore). Niente, comunque, che una diversa taratura dell’elettronica non possa risolvere.
PIÙ SPAZIOSA - Ad aumentare sulla Opel Insignia Grand Sport, oltre alla qualità dell’insonorizzazione, è anche lo spazio interno. Il passo allungato di 9 cm ha infatti consentito di migliorare l’abitabilità, specie quella posteriore: il nuovo taglio delle porte consente di accedere al divano piegando meno la testa e solo chi è più alto di 190 cm rischia di “toccare” (la casa dichiara 8 cm in più di spazio utile, nonostante l’auto sia più bassa di 3). E anche chi è alla guida gode di un po’ di spazio in più per le ginocchia, grazie anche alla diversa conformazione della plancia. Quest’ultima, sugli esemplari guidati era mascherata ma se ne potevano intuire le forme: sviluppata “a onda”, presenta uno schermo centrale (completo di sistema di assistenza vocale a distanza e chiamata automatica d’emergenza OnStar) con grafica già vista sull’attuale Astra, con pochi comandi fisici per il “clima” e le funzioni basilari dell’audio. Una soluzione forse poco “scenografica”, ma sicuramente molto intuitiva e pratica da usare. Il baule, al quale si accede attraverso un comodo portellone, dovrebbe aver conservato circa la stessa capacità dell’attuale.
MATRICE DI LED - Sulla Opel Insignia Grand Sport debutterà anche la nuova generazione di fari IntelliLux a matrice di led: ciascuno è composto da un modulo per anabbaglianti e abbaglianti principali più 16 piccoli diodi. Ognuno di questi ultimi illumina una diversa zona della strada e può essere acceso e spento singolarmente: quando una telecamera dietro il parabrezza rileva una luce (come i fari di un’auto che si sta per incrociare o i fanali di una vettura che si segue), l’elettronica decide quale led spegnere per creare una zona d’ombra attorno al veicolo, evitando di abbagliarlo ma lasciando illuminato tutto attorno. Inoltre, “leggendo” i movimenti del volante, il sistema può anche dirigere la luce all’interno della curva (grazie anche a due luci specifiche nei fari); il tutto, senza parti in movimento.