GIUDIZI PESANTI - “Un accordo che puzza”, così l'Economist definisce l'affare tra GM e Magna. A far “storcere il naso” al settimanale economico sarebbero quei 4,5 miliardi di euro garantiti dal Governo tedesco per l'acquisizione del 55% della Opel da parte di Magna.
Una “vendita forzata” che non rispetterebbe le regole europee e non sarebbe neanche la più economicamente vantaggiosa per la Opel, continua il settimanale. Questa è una tesi portata avanti anche dal Financial Times che nei mesi scorsi non ha nascosto di “tifare” Italia e il piano presentato dalla Fiat.
UNA SOAP OPERA - A far scoppiare nuovamente il caso sul destino dell'Opel è il piano di ristrutturazione proposto da Magna che prevede il taglio di circa 10.500 posti di lavoro su 55.000 in tutta Europa. Oltreché in Germania, Opel ha stabilimenti anche in Belgio (quello più a rischio), Gran Bretagna e Spagna.
La preoccupazione sollevata all'Unione Europea dagli altri Stati membri coinvolti nell'affare Opel-Magna è che, con il suo sostegno economico, la Germania “influenzi” i nuovi proprietari della Opel per salvaguardare il posto di lavoro dei dipendenti tedeschi a discapito dei colleghi europei.
Ovviamente non è mancata una pronta risposta del ministro dell'Economia
Noi vogliamo una soluzione ottimale per tutti nostri partner europei e non certo mettere uno contro l'altro. E non ci aspettiamo nessun veto dalla Commissione Europea" ha continuato, riferendosi ai presunti aiuti statali per mantenere in piedi i quattro stabilimenti Opel in Germania.Non ci resta che aspettare il verdetto della Commissione Europea. Insomma, la storia continua...