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Opel taglia 8.300 posti di lavoro e batte cassa presso i Governi europei

09 febbraio 2010

Confermata la chiusura dello stabilimento di Anversa e la perdita di 4000 posti in Germania. Il ritorno ai profitti è previsto per il 2012, ma la Casa chiede 2,7 miliardi di euro (prestati o garantiti) agli Stati dove sono presenti stabilimenti. E il futuro è “elettrico”…

DIPENDENTI: -17,3% - Il piano quinquennale da 11 miliardi di euro è stato annunciato e porterà a una riduzione del 20% della capacità produttiva e di oltre il 17% del personale della Opel. Per andare in porto, però, alla Casa servono 3,3 miliardi di euro per sostenersi durante la ristrutturazione e, secondo le richieste della dirigenza, 2,7 dovrebbero venire da Gran Bretagna, Spagna, Polonia, Austria e Germania sotto forma di prestiti o garanzia sui prestiti. Alla sola Germania, la Opel ha chiesto esplicitamente di contribuire per 1,5 miliardi di euro, essendo la Nazione dove risiede la metà dei 48.000 lavoratori Opel.

Degli 8300 posti di lavoro persi, ben 7000 sarebbero nelle fabbriche, mentre i restanti 1300 interesserebbero il settore commerciale e gli uffici. Il colpo più duro, comunque, sarebbe per i lavoratori dello stabilimento belga di Anversa, che si troveranno presto i cancelli chiusi. Una decisione che alcuni leader dei sindacati locali non hanno esitato a commentare come “un atto di guerra”.
 
NON SOLO TAGLI - Il piano presentato dalla Casa tedesca, però, non è fatto solo di licenziamenti e chiusure. Un forte accento è stato posto sui futuri modelli “verdi” come l’Ampera: un veicolo totalmente elettrico e dotato di un generatore a benzina per affrontare i tragitti più lunghi, derivato dalla Chevrolet Volt (leggi qui per saperne di più). Se quest’ultima arriverà nel 2011 assieme ad altri tre modelli, già nel corso dell’anno vedremo ben otto nuovi modelli, incluse le nuove Meriva e Corsa, oltre alla versione famigliare dell’Astra.

Un miliardo di euro, infine, verrà speso per la ricerca nel campo dell’efficienza dei motori, che comprende ricerche sui veicoli elettrici, sul down-sizing (la riduzione di cilindrata, ingombri e peso senza compromettere le prestazioni), sullo start & stop e sulle alimentazioni a gas.

IN EUROPA, GUARDANDO A EST - Tutti i nuovi modelli verranno ideati nel Vecchio Continente, a Ruesselsheim. In ogni caso, la Opel sta valutando l’opportunità di esportare in Asia e nel medio-oriente i vecoli prodotti in Europa. Una richiesta, questa, che proviene dagli stessi lavoratori, che avrebbero così la possibilità di mantenere la produzione sui livelli attuali.

Intanto, però, l’Ampera su cui la Opel punta tanto, per i primi due o tre anni sarà costruita negli Usa nello stesso stabilimento dove nasce la Chevrolet Volt.



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Ritratto di Maik147
9 febbraio 2010 - 18:51
8300 posti di lavoro SALTANO ed addirittuta chiedono 2.7 miliardi agli STATIi!!e poi era la Fiat quella peggiore?è sempre uno SCHIFO chiudere gli stabilimenti come quello di termini imerese della Fiat ma c'è chi fa peggio ricordiamocelo ogni tanto!!
Ritratto di Francesco T
9 febbraio 2010 - 19:02
ANCHE GLI ALTRI FANNO COSI' QUINDI...............
Ritratto di El bocia
9 febbraio 2010 - 19:52
Non mi risluta che la fiat abbia chiesto soldi al governo polacco e brasiliano...a voi si?
Ritratto di roberto72
9 febbraio 2010 - 21:05
Mal comune mezzo gaudio, tutto il mondo è paese purrtroppo
Ritratto di leacim
9 febbraio 2010 - 22:22
Ma non era solo Fiat a chiedere soldi allo stato e a licenziare.........che strano....
Ritratto di Ecochic
10 febbraio 2010 - 19:39
Il problema vero è proprio è di "natura globale": siamo costantemente in sovraproduzione di beni di consumo, ovvero vengono prodotti più beni di quelli che vengono consumati. Anche il campo dell'Automobile è afflitto da questo male e purtroppo ( e dico davvero purtroppo ) a farne le spese sono i lavoratori degli strati sociali più in basso. Però seppur sofferte, queste sono "scelte obbligate" per evitare che le aziende Automobilistiche entrino nel circo senza fine del produrre troppo, poi devono svendere sotto costo gli stock dei piazzali rimettendoci una barcata di soldi. Sono le leggi dell'industria e del mercato e nessuna azienda si potrà sottrarre...
Ritratto di news
11 febbraio 2010 - 20:30
dopo tutti questi licenziamenti....dove sono finiti i sindacalisti tedeschi che hanno fatto fiamme e fuoco contro fiat?..poveri pagliacci...la verita' e che la W era terrorizzata da fiat .dopo che questa aveva gia' preso craysler..e i politici tedeschi ancora di piu'..ma marchionne li freghera' ugualmente..l attacco partira a fine 2010 con i nuovi modelli poi ne' vedremo delle belle..w italia ..w la fiat...
Ritratto di Samovar84
11 febbraio 2010 - 20:43
...w Russia, w Polonia, w Brasile ..w la Fiat