NUMERI IMPORTANTI - Trattamento, riciclo e recupero dei pneumatici fuori uso: il decreto che disciplina la materia risale all’aprile del 2011 (vedi qui), ma solo oggi è possibile tirare le somme della sua utilità. Confermata in pieno dai primi risultati snocciolati dall’Ecopneus (l’ente che rappresenta i maggiori produttori di pneumatici): nel 2012, sono state raccolte e avviate al riciclo oltre 240.000 tonnellate di pneumatici fuori uso, pervenute ed eseguite 100.000 richieste di prelievo, messe in attività 77 imprese di raccolta e 40 centrali di trattamento, riciclo e recupero. Ma ci sono anche stati (non tutto è filato sempre liscio) 46 reclami per disservizi.
CHE FINE FANNO? - Sono 350.000 le tonnellate di pneumatici che ogni arrivano a fine vita in Italia. L’Ecopneus ne gestisce l’80%, “guidandone” il destino a partire dalle operazioni gratuite di raccolta (presso gommisti, officine, stazioni di servizio) fino al recupero. Un processo a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, senza considerare le possibilità di riutilizzo di questo materiale in numerose applicazioni: superfici per attività sportive (campi da calcio, piste da atletica, campi da pallacanestro e pallavolo, pavimentazioni in ambito equestre); asfalti con bitume modificato per la realizzazione di strade più durature; cordoli, spartitraffico, rallentatori e delimitatori di corsie nelle città; materiali isolanti impiegati in edilizia.