LA SFIDA SI FA INTERESSANTE - Venti secondi più veloce della Porsche Carrera GT sul circuito del Nürburgring, percorso in 7’ e 14’’. Tempo ottenuto nel 2012, più di un anno prima dell’avvio della produzione. Queste le credenziali con le quali si presenta la nuova supercar di Stoccarda, la Porsche 918 Spyder, che se la vedrà con mostri sacri quali la Ferrari LaFerrari e la McLaren P1. Progettata a partire da un foglio bianco attorno alla trazione ibrida, la 918 Spyder attinge a piene mani dal mondo delle corse: non solo dalla partecipazione alla 24 Ore di Le Mans con la RS Spyder LMP2 ma anche dall’esperienza acquisita con la 911 GT3 R Hybrid. Ne è venuta fuori una belva capace di prestazioni super (non ancora ufficializzate dato che la fase di sviluppo non è ancora completa, in vista del debutto di settembre) che stando a quanto dichiarato nel ciclo di omologazione consuma circa 3 litri di benzina per percorrere 100 km. Un dato che se confermato dai rilevamenti stradali avrebbe del miracoloso considerando che molte citycar non sono così parche.
SCARICHI ALTI - Entrando nei dettagli, il motore principale della Porsche 918 Spyder è un 4.6 V8 capace di 608 CV che spinge fino a 9.150 giri al minuto ed è abbinato alla trasmissione automatica PDK a sette marce, ottimizzata per le elevate prestazioni. Dotato di lubrificazione a carter secco, bielle in titanio, albero motore in acciaio alleggerito e di alcuni componenti in fibra di carbonio come il serbatoio dell’olio e la scatola del filtro dell’aria, è un motore particolarmente compatto e leggero che esprime una potenza per litro di circa 132 CV. Il coinvolgente rombo è garantito dai cosiddetti “top pipes”, gli scarichi che spuntano come cannoni immediatamente sopra il motore. Dettaglio che associa forma e funzione: la dissipazione del calore è ottimale garantendo il giusto raffreddamento delle batterie agli ioni di litio. Quest’ultime, composte da 312 singole celle, sono ricaricabili in circa quattro ore (25 minuti con l’optional Porsche Speed Charging Station).
DUE ELETRICI A SOSTEGNO - Il modulo ibrido della Porsche 918 Spyder è composto da un motore elettrico posteriore da 115 kW e da un anteriore da 95 kW che portano la potenza totale a 880 CV. Non male per una vettura il cui peso a vuoto è di 1.640 kg (con pacchetto opzionale Weissach dotato di particolari in carbonio e livrea ispirata alle Porsche da corsa) e un baricentro situato all’altezza dei mozzi delle ruote. La distribuzione dei pesi è leggermente sbilanciata al posteriore dove grava il 57% della massa. La dinamica di marcia è tenuta sotto controllo dalle sospensioni adattive PASM e dall’assale posteriore sterzante fino a 3°.
AERODINAMICA ATTIVA - Il conducente può inoltre impostare cinque diverse modalità di guida attraverso un manettino sul volante. In modalità predefinita E-Power, la Porsche 918 Spyder può percorrere fino a 30 km con la sola spinta dei motori elettrici ma è capace comunque di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di sette secondi e di raggiungere i 150 km/h di velocità massima. Le prese d’aria poste sotto i fari principali si chiudono per offrire una bassa resistenza aerodinamica. In modalità Hybrid, i motori elettrici e quello a combustione lavorano per la massima efficienza, in Sport Hybrid la spinta principale viene fornita dal 4.6 V8 e l’angolo dell’ala posteriore viene ridotto. Massime prestazioni per la Race Hybrid con i motori elettrici che, ricaricati continuamente dal V8, spingono sempre al massimo delle loro possibilità. Il PDK è impostato su settaggi più sportivi e l’ala posteriore genera deportanza sul retrotreno mentre le bocchette anteriori regolabili vengono aperte per produrre l’effetto suolo. Per staccare un giro veloce c’è perfino la modalità Hot Lap che utilizza tutta l’energia disponibile delle batterie.