PRIMI TEST - La berlina elettrica Taycan ha aperto nuove strade per la Porsche, che in attesa di lanciare le sue derivate (fra cui la station wagon Taycan Sport Turismo) ha già fatto partire lo sviluppo di un secondo nuovo modello a batterie: è una suv attesa nel 2021, molto probabilmente la futura generazione della Macan. Per questo modello gli ingegneri della Porsche Engeneering stanno lavorando ad una nuova piattaforma che può contare su ben quattro motori elettrici, uno per ruota, soluzione considerata più efficace per migliorare la ripartizione della coppia fra le ruote e rendere l’auto più stabile, sicura e divertente da guidare, anche su fondi a bassissima aderenza (la Taycan invece ha 2 motori, uno per asse delle ruote).
LA GIUSTA TRAZIONE - Le tradizionali 4x4 hanno bisogno dell’albero di trasmissione e del differenziale centrale per trasferire il moto dall’asse motrice all’altro, ma ciò si traduce in complicazioni e peso aggiuntivo. Il sistema a cui sta lavorando la Porsche è più efficace sotto questo punto di vista, perché ciascun motore può erogare sempre la giusta quantità di coppia. Ogni ruota, in altri termini, è indipendente dalle altre e riceve più o meno coppia a seconda delle esigenze. La distribuzione della coppia inoltre può variare con grande flessibilità in funzione dello stile di guida e delle condizioni del percorso e del manto stradale: è possibile trasferirla dal 100% alle ruote anteriori o a quelle posteriori, ma anche tutta ad una ruota o a due incrociate tra anteriore e posteriore, e così via.
LA CHIAVE È NEL SOFTWARE - La parte più complessa per gli ingegneri della Porsche è la messa a punto del software che gestisce i motori, soprannominato “observer”, perché al pari di un osservatore monitora costantemente una serie di parametri dell’auto, come l’angolo di sterzata, l’accelerazione e l’angolazione del veicolo rispetto al suo asse verticale (i dati arrivano da un sensore d’imbardata). Il software crea una simulazione dell’auto tenendo conto delle informazioni ricevute, e la raffronta con la simulazione dell’auto nelle condizioni ideali: se c’è qualche discrepanza, dovuta per esempio al sottosterzo, interviene sui motori per evitare le perdite di aderenza. Il principio di funzionamento è simile al controllo di stabilità, ma questo taglia la coppia a ciascuna ruota; il software invece può tagliare la coppia ma anche aumentarla.