ALLE RADICI DEL MITO - Era l’8 giugno di 75 anni fa quando la Porsche, con la mitica 356 No. 1, cominciò ufficialmente la propria avventura nel mondo delle auto sportive. Per omaggiare la piccola roadster da cui tutto è cominciato e inaugurare i festeggiamenti per questo importante traguardo, la casa di Zuffenhausen ha confezionato un modello speciale. Battezzata Porsche Vision 357, la nuova concept car celebrativa disegnata dagli stilisti tedeschi è un mix tra le forme pure e senza tempo della madre di tutte le Porsche e quelle dei modelli che verranno. Così, almeno, ha lasciato intuire tra le righe di una nota ufficiale il numero uno del design della Porsche, Michael Mauer, che dall’inizio di quest’anno ricopre anche il ruolo di responsabile dello stile di tutti i marchi del gruppo Volkswagen. “Abbiamo utilizzato come concetto guida la 356 per sottolineare il significato del nostro Dna di design. Il tentativo - spiega il designer - è quello di combinare con coerenza passato, presente e futuro, con proporzioni che ricordano il modello delle nostre origini e dettagli che anticipano la nostra visione sul futuro”.
TRA PASSATO E FUTURO - Nella nuova Porsche Vision 357, grande protagonista nella rassegna “75 Years of Porsche sports cars” che l’azienda ha inaugurato ieri al Forum “Drive” del gruppo Volkswagen a Berlino e per la quale è già in programma un fitto tour di eventi internazionali, i designer si sono sforzati di condensare tutti i capisaldi che derivano dalle idee del fondatore, il visionario Ferdinand Porsche. Un credo riassumibile in una celebre frase che è diventata nel tempo una specie di mantra, per gli appassionati della cavallina bianca di Stoccarda: “Non riuscivo a trovare l'auto sportiva dei miei sogni, così l'ho costruita da solo”. Ma come si è tradotto, in concreto, questo ritorno alle origini? L’auto appare quasi come una scultura monolitica, come fosse scolpita da un unico blocco. Il corpo vettura è leggero e al contempo potente, in virtù di una bilanciata combinazione tra le linee più “affilate”, come quelle da cui si sviluppa l’avvolgente parabrezza, e i fianchi, ampi e robusti.
DETTAGLI PREZIOSI - Osservando il posteriore emerge un altro evidente punto di contatto tra la nuova Porsche Vision 357 e il leggendario modello a cui s’ispira: la griglia del coperchio del motore posteriore, che si estende in senso verticale dalla base del lunotto al labbro superiore del grande estrattore dell’aria, dal quale fuoriescono i due grandi tubi di scarico. È un déjà vu che riporta a più di settant’anni fa anche la scelta delle tonalità di grigio in cui è rifinita la carrozzeria bicolore: grigio ghiaccio metallizzato nella parte superiore e grigio Grivola nella zona più vicina al suolo. Qui, a catturare immediatamente l’occhio sono gli speciali cerchi in lega da 20 pollici in magnesio: dotati di coprimozzi in fibra di carbonio, sono contraddistinti da un disegno specifico, che imita un po’ quello delle ruote delle 356 A e 356 B degli anni ’50 ed è volto a ridurre la resistenza all’avanzamento della vettura.
MA SOTTO ALLA CARROZZERIA? - A fare da base alla Porsche Vision 357 c'è la versione di punta della Porsche 718, quella Cayman GT4 RS spinta dal motore 6 cilindri 4.0 aspirato capace di erogare ben 500 CV e collocato nel telaio in posizione centrale posteriore (la 356 aveva un 4 cilindri boxer posteriore a sbalzo, quindi tutt'altra musica).