CASO DI “OMONIMIA” - Secondo quanto riportato stamattina da Il Sole 24 Ore, la Porsche ha fatto causa alla Crocs, famosa nel mondo per i suoi sandali di plastica. La Casa automobilistica tedesca ritiene che l’azienda americana abbia fatto uso non autorizzato del nome Cayman (affibiato a un nuovo tipo di calzatura Crocs, nella foto sopra la gamma), che definisce proprio uno dei modelli di punta della Casa.
CHI È ARRIVATO PRIMA? - Gli accusati sostengono che le Crocs Cayman sono sul mercato dal 2002, anno di fondazione dell’azienda. In realtà, da quello che ci risulta, le Crocs che hanno reso famoso il nome di questa marca si chiamano Beach, mentre le Cayman (a quanto si legge sul sito ufficiale) sono un modello di sandalo con l’aspetto dell’originale, ma con una calzata leggermente diversa e più avvolgente. Potrebbe essere quindi, che le Crocs Cayman siano arrivate dopo la Porsche Cayman (sul mercato dal 2005).
AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA - Al di là di chi sia arrivato prima, la questione sarà poi vedere se la causa intentata dalla Porsche andrà avanti o se si dissolverà in una bolla di sapone. Di precedenti casi per supposte violazioni di copyright ne è ricca la storia, e non sempre è stato facile stabilirne i torti e le ragioni.
TEMPI DURI - Viene da pensare che tutto sia nato da un eccessivo “nervosismo” della Porsche, che a conclusione del suo anno produttivo (da luglio 2008 a luglio 2009), ha accusato perdite ante imposte pari a 4,4 miliardi di euro, rispetto a un utile precedente di 8,6 miliardi.
CHE COSA BOLLE IN PENTOLA - Situazione forse dovuta anche alla mancata acquisizione della Volkswagen, e alla successiva svalutazione delle opzioni che aveva per rilevarla. Queste opzioni alla fine sono state cedute all’Emirato del Qatar, che possiederà il 17% del nuovo gruppo Volkswagen-Porsche, mentre la Volkswagen acquisterà entro fine anno il 49,9% della Porsche per 3,9 miliardi di euro, per integrarla completamente entro il 2011.