PAROLA AGLI AVVOCATI - Le trattative fra il gruppo PSA e il gruppo General Motors per la cessione della Opel si sono chiuse il 31 luglio 2017, quando i due costruttori hanno limato le ultime divergenze e la casa tedesca è passata sotto il controllo della francese PSA (qui per saperne di più). Stando all’agenzia Reuters però gli avvocati potrebbero nuovamente incontrarsi per discutere questioni legali: la PSA vorrebbe indietro buona parte degli 1,3 miliardi di euro che ha investito per acquistare la Opel, secondo le fonti dell'agenzia di stampa, perché i suoi motori non sarebbero in grado di rispettare le normative anti-inquinamento e la PSA dovrebbe spendere quindi altro denaro per metterli in regola prima del previsto. Il costruttore francese vorrebbe indietro 600-800 milioni di euro e accusa la GM di averle dato informazioni errate nel corso delle trattative, sostenendo che molti progetti messi a punto dal costruttore statunitense per tagliare l’anidride carbonica non fossero praticabili.
PROBLEMI NOTI - Il numero uno della PSA aveva espresso i primi dubbi il 9 novembre, stando alla Reuters, quando annunciò in pubblico di essere consapevole delle difficoltà che la Opel avrebbe riscontrato per soddisfare i nuovi limiti sulle emissioni, destinati a inasprirsi nel 2021: per quella data le emissioni di anidride carbonica devono attestarsi ad una media di 95 g/km fra tutti i modelli di un costruttore. La media è odierna è di 130 g/km, che non sarà facile abbassare dopo l’entrata in vigore del nuovo e più stringente ciclo di omologazione per il calcolo dei consumi in vigore dal settembre 2019. La multa in caso di sforamento è di 95 euro per ogni auto venduta, quindi le somme in ballo per i costruttori meno “ligi” sono nell’ordine delle centinaia di milioni. Gli informatori della Reuter citano l’esempio della Opel Ampera-e, una elettrica su cui la GM riponeva grosse aspettative per il taglio delle emissioni, visto che le auto a batterie non producono CO2.
VENDITE IN PERDITA - La Ampera-e però è un modello che la GM vende in perdita di 10.000 euro ad automobile, secondo gli informatori, quindi il taglio delle emissioni poteva considerarsi efficace a livello pratico ma non a quello economico. La GM per di più ha sospeso le vendite in Norvegia della Ampera-e dopo l’accordo con la PSA, causando un “ammanco” significativo: l’elettrica fino a quel momento era stata venduta in 1.500 esemplari su una proiezione annuale di circa 20.000 unità. Alcune stime prevedono che la Opel mancherà l’obiettivo di 10 g/km, che potrebbero tradursi in una multa nell’ordine del miliardo di euro.