Buono il rating della Fiat in Usa

I VOTI ALLE MARCHE - Di rating non ci sono solo quelli delle agenzie che si occupano di spread e debiti sovrani e che vengono attribuiti a Stati, Regioni, banche e grandi aziende. Esistono anche quelli elaborati per valutare il mondo dell’automobile. La TrueCar, società californiana che fornisce consulenza ai dealer e ai consumatori statunitensi (analizza il mercato e l’andamento dei prezzi reali, stabilendo qual è il prezzo giusto per i vari modelli), elabora mensilmente anche una sorta di “pagella” in cui appunto attribuisce dei rating alle singole marche e ai costruttori per il loro modo di operare. 

GIUDIZI PONDERATI - Le valutazioni sono fatte sulla base di otto parametri: gli sconti praticati nell’ultimo mese (più bassi sono, più alto è il voto); la stabilità dei prezzi sempre negli ultimi 30 giorni (minori sono le variazioni, migliore è la valutazione); la fidelizzazione dei clienti (più clienti acquistano una vettura per sostituirne una della stessa marca, più alto è il giudizio); le variazioni nelle vendita ai privati nell’arco di un anno (più grande è il miglioramento, migliore è il voto); la tendenza dei prezzi reali rispetto a quelli di listino (minore è lo scostamento, più alto è il voto); gli importi delle promozioni incentivanti (minori sono gli importi, migliore è il giudizio); la variazione della quota di mercato (voto migliore con per una maggiore variazione); la durata delle giacenze delle auto presso i dealer (meno tempo le auto restano nei piazzali, più alto è il voto).  I giudizi sono espressi alla maniera delle società di rating: il voto migliore è A+, cui seguono in discesa A, A-, B+, B, B- e così via.
 

La prima tabella è riferita al valore del marchio, la seconda all'azienda nella sua interezza.