LE ZONE - Con il decreto governativo dello scorso 3 novembre 2020, il Governo ha introdotto nuove misure per ridurre la diffusione del Covid-19 (qui la news). Fra queste, c’è l’arrivo di una scala di rischio che assegna le Regioni a quattro livelli di rischio contrassegnati come zone verdi, gialle, arancioni e rosse. In quelle arancioni e rosse, dove i dati sanitari sono peggiori, ci sono le maggiori restrizioni ed è proibito entrare o uscire dalla Regione e dal proprio Comune di residenza, se non per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per emergenze, e sempre avendo con sé l’autocertificazione. Ora, vediamo cosa rischia chi viola questo obbligo.
SE IN AUTO PAGHI DI PIÙ - Uscendo dal proprio Comune o dalla Regione di residenza senza comprovate esigenze, si rischia una multa da 400 euro a 1.000 euro. Tuttavia, se lo spostamento avviene mediante l'utilizzo di un veicolo, le sanzioni possono aumentare fino a un terzo (quindi da 532 euro a 1.330 euro). Pagando entro trenta giorni dalla notifica, l’importo della multa viene decurtato del 30%; in caso di recidiva, l’importo della multa raddoppia. Chi compie uno spostamento giustificato da comprovate esigenze, deve avere con sé l’autocertificazione. Nel caso la si dimentichi, non si viene multati per quel motivo in caso di controllo, infatti il modulo viene fornito dalle Forze dell’Ordine.
SANZIONI PENALI - Chi ha contratto il Covid-19, ma compie ugualmente uno spostamento, può incorrere in una sanzione penale con l'arresto da 3 a 18 mesi, oltre che in un'ammenda da 500 a 5.000 euro. Invece, chi si sposta essendo in attesa del tampone, o avendo il sospetto di essere stato a contatto con una persona positiva (anche dopo un’allerta dell’app di tracciamento Immuni), rientra nei casi precedenti di sanzioni amministrative.