RIVOLUZIONE IN ATTO - Il piano Renaulution, arguta ed elegante crasi tra le parole Renault e Revolution, si tradurrà molto presto in una rivoluzione epocale per il marchio della losanga, che per affrontare le sfide dell’automazione e della transizione energetica schiaccia forte sull’acceleratore, lasciando indietro un pezzo importante del suo recente passato. Nel marzo 2020, qualche mese prima dell’insediamento di Luca De Meo ai vertici del gruppo Renault, la dirigenza della casa transalpina aveva annunciato un programma di massiccia ristrutturazione, con un taglio dei costi aziendali pari a 2 miliardi di euro. A pagarne le spese, sul piano del prodotto, sono modelli che, a diverso titolo, hanno rappresentato tappe cruciali nelle strategie e nella storia dell’azienda parigina.
BERLINE PREMIUM? NO, GRAZIE - I primi modelli a uscire di produzione sono la berlina e station wagon Renault Talisman, già sparita dai car configurator online della Renault. Dopo sette anni di carriera, i circa 120.000 esemplari venduti sono un numero spietato e incontrovertibile rispetto agli sforzi compiuti dalla Renault, che per la sostituta della Laguna non aveva lesinato su nulla, progettando addirittura una nuova piattaforma, la CMF C/D, e compiendo ogni singolo passo che potesse farle recuperare terreno nei confronti delle migliori berline tedesche di fascia alta. L’operazione, partita con i migliori presupposti, non ha avuto i risultati sperati. Un po’ perché, col passare tempo, la percezione del marchio si è via via allontanata dal segmento cosiddetto “premium”, dominato dalle case automobilistiche tedesche. Un po’ perché, nel complesso, è tutto il comparto delle berline di lusso medio-grandi a essere in affanno, fortemente ridimensionato dall’imponente avanzata delle suv.
ADDIO A DUE ICONE - Lo sfoltimento della line-up della Renault dovrebbe proseguire con il pensionamento della Renault Espace. Entro l’estate, il modello di quinta generazione - erede naturale della prima multispazio di grande produzione al mondo che, nel 1984, ribaltò gli schemi tradizionali dell’auto da famiglia - lascerà per sempre la fabbrica di Douai. Per lasciarsi alle spalle il record negativo assoluto di auto prodotte, appena 49.053 nel 2020 contro il primato di quasi 470.000 fatto segnare nel 2004, la Renault ha riconvertito il sito nel Nord della Francia, dove oggi lavorano più di 2.700 persone, per l’assemblaggio esclusivo di vetture elettriche. E mentre dalle linee di montaggio in questi giorni escono le nuovissime Mégane E-Tech elettriche, che decretano di fatto lo stop definitivo dei motori endotermici per un altro modello storico della losanga, imbocca il viale del tramonto pure la Renault Scénic. La monovolume di taglia media della losagna, specialità della casa dal 1996, dovrebbe sucire di produzione entro la fine del 2022.