“IL TRENO STA PARTENDO” - Luca de Meo (nella foto), il ceo della Renault, intervistato da Bloomberg ha parlato di come il gruppo stia recuperando il trauma dell'uscita dal mercato russo e di come il treno della sua “rivoluzione” sia in partenza. Questo convoglio andrà avanti secondo i piani ma c’è l’incognita dei "viaggiatori’: De Meo ha infatti elogiato gli ottimi rapporti fra i manager di Renault, Nissan e Mitsubishi, che permettono proficui scambi nella definizione dei piani strategici dei prossimi anni. Nello stesso tempo il ceo ha detto che Renault ha dei piani ben precisi e che spetterà ai partner decidere se seguirli. Le parole di De Meo - “Loro sanno che dobbiamo farlo e lo faremo e li abbiamo tenuti informati su ogni progetto. Alla fine è una loro decisione se vogliono salire a bordo, ma il treno sta lasciando la stazione" - appaiono in effetti non molto concilianti.
SCORPORO IN VISTA? - L’autunno si preannuncia “caldo”: nell’intervista De Meo ha detto che i dettagli del treno in partenza saranno rivelati dopo l’estate e che si sono intavolate discussioni "trasparenti" con le società giapponesi. Si sa che l’operazione, molto impegnativa, potrebbe consistere nella divisione fra i business delle auto elettriche e quelli tradizionali. I colloqui con i sindacati francesi sono già iniziati e il tema di un possibile spinoff della divisione elettrica non è certo esclusivo di Renault (qui per saperne di più). Ma c’è di più: il ceo ha rivelato che centinaia di persone stanno lavorando a progetti che potrebbero andare oltre lo scorporo della divisione "veicoli elettrici” e potrebbero includere altri partner, anche del settore tecnologico. Luca De Meo vede infatti partnership orizzontali, che interessino quindi settori industriali diversi.
L’ALLEANZA VA RIBILANCIATA - Ricordiamo che nell’aprile di quest’anno si sono diffuse indiscrezioni secondo le quali il Groupe Renault starebbe considerando la possibilità di vendere una parte delle sue azioni di Nissan anche per finanziare la transizione elettrica e bilanciare meglio le partecipazioni azionarie incrociate (qui la notizia dettagliata). In effetti Reanult detiene attualmente il 43,4% di Nissan mentre la casa giapponese ha una partecipazione del 15% in Renault ma non ha diritto di voto, a differenza dei francesi, e quindi decide poco. Questa situazione è un retaggio di quando, più di due decenni fa, Renault aveva salvato Nissan da una pericoloso tracollo finanziario ma oggi il marchio francese "pesa” meno di Nissan e questo provoca molti attriti, proseguiti anche dopo l’uscita di scena del ceo di lunga data Carlos Ghosn. Una rimodulazione delle partecipazioni sarebbe quindi opportuna e, del resto, i molti progetti comuni - quali le nuove Mégane E-Tech Electric e Nissan Ariya che nascono sulla piattaforma comune E CMF-EV e l’erede della Nissan Micra costruita in Francia da Renault - indicano un probabile, positivo futuro dell’Alleanza.