IL CARO-COLONNINE IN EUROPA - Le auto elettriche hanno rendimenti energetici altissimi ma se il kWh costa caro si perdono i vantaggi potenziali economici di questa efficienza. Una ricerca di Switcher.ie indica i costi aggiornati della ricarica di un veicolo elettrico in Europa e dai dati si evince che il costo del “rifornimento” in alcuni Paesi può essere così elevato da annullare i benefici economici dell’ottimale sfruttamento dell’energia proprio dei powertrain elettrici.
L’Italia si situa ai piedi del podio di questa poco invidiabile classifica: l’aumento del 18% rilevato alla fine del 2022 ci colloca al 4° posto fra i più costosi nel settore delle ricariche per i veicoli con il “pieno” arrivato a 22,43 euro mentre per percorrere 100 km si spendono 6,53 euro. La Danimarca è in evidenza come il paese più costoso: per caricare un veicolo elettrico i cittadini danesi spendono 36,17 euro mentre lo stesso rifornimento in Kosovo costa 3,92 euro. Secondo Switcher.ie alla fine del 2022 il costo medio di un viaggio su strada di 100 km in Europa è aumentato del 21% arrivando a 4,02 euro rispetto ai 3,32 della prima metà del 2022.
SITUAZIONE IN EVOLUZIONE - Eoin Clarke, direttore commerciale dell’azienda autrice della ricerca, spiega che “nonostante la nostra ultima indagine abbia rilevato che il costo della ricarica per gli EV sia aumentato nella maggior parte dei paesi della UE, i veicoli elettrici sono tuttora meno costosi da gestire rispetto a quelli alimentati con benzina o gasolio e la loro quota di mercato continua a crescere”. Si riscontra una generale tendenza all’aumento del costo medio di ricarica nell’Unione Europea, con grandi fluttuazioni nei prezzi da Paese a Paese e con costi che dipendono da fattori quali l’incidenza delle energie rinnovabili nel mix energetico del Paese e i sussidi/incentivi disponibili.
Clarke osserva che “all’aumentare degli automobilisti europei che passano ai veicoli elettrici, alcuni governi stanno attenuando o eliminando agevolazioni quali sovvenzioni per l’acquisto o agevolazioni fiscali: quindi questo è il momento di acquistare un’auto elettrica, muovendosi per tempo in modo da approfittare degli incentivi prima che si esauriscano. Se è possibile caricare a casa si potrà inoltre risparmiare comparando le offerte dei provider dell’energia: alcuni di essi hanno tariffe scontate per ricaricare l’auto nelle fasce orarie nelle quali l’energia è più economica”. Aggiungiamo che molti gestori delle ricariche pubbliche offrono abbonamenti che permettono di contenere il costo per kWh.
“VAMPIRI” E AMICI DELL’AUTO ELETTRICA - Il podio nella classifica dei paesi più esosi vede Danimarca, Belgio e Cechia occupare i primi 3 posti in classifica. Un automobilista danese spende mediamente 36,17 euro per il pieno mentre i 10,53 euro per 100 km sono meno vantaggiosi rispetto ai costi di un buon turbodiesel nonostante le recenti impennate dei prezzi del carburante. In Belgio il costo medio per riempire la batteria è di 27,66 euro mentre 100 km costano 8,05 euro mentre in Cechia si spendono 23,68 e 6,90 euro rispettivamente.
I "paradisi" delle EV sono invece il Kosovo, la Georgia e la Serbia: nel primo si spendono infatti mediamente 3,92 per il pieno e soltanto 1,14 euro per 100 km. A seguire la Georgia, Paese nel quale si pagano 5,21 euro per il rifornimento e 1,52 euro per 100 km, e la Serbia, che ha esborsi medi poco superiori: 5,35 e 1,56 euro rispettivamente. Fra Danimarca e Kosovo c’è quasi un ordine di grandezza di differenza fra i costi della ricarica e mentre il Belgio si conferma uno dei Paesi più costosi per caricare, Repubblica Ceca, Romania e Lettonia sono entrate nella Top 10 fra le aree più costose.
A EST SI RISPARMIA (NON SEMPRE) - È interessante notare che 10 paesi più economici per ricaricare un’auto elettrica in sono principalmente nell’Europa centrale e sud-orientale (a parte la Cechia e la Romania), nei quali il possesso di veicoli elettrificati, compresi quelli ibridi Plug-in, è poco diffuso per il loro prezzo elevato. Pensate che, a parte i 3 paesi sul podio, in Bosnia-Erzegovina, Albania, Montenegro, Macedonia del Nord e Ungheria si spendono meno di 2 euro per fare 100 km. Di converso, fatta eccezione per Cipro e Repubblica Ceca, i 10 paesi nei quali si paga di più per ricaricare le auto elettriche sono generalmente quelli nei quali gli EV hanno una diffusione maggiore, sia nelle vendite sia nel parco circolante.
Paragonando l’Italia ai Paesi più simili si vede che per fare 100 km si spendono 3,95 euro in Francia, nel Regno Unito 5,96, in Germania 6,02 e in Spagna 6,01; in Norvegia, il “paradiso elettrico europeo”, la spesa per 100 km è di 4,13 euro, molto meno che in Italia ma molto di più, per esempio, di Olanda, Ungheria e Albania. È interessante notare la scarsa correlazione fra i prezzi del kWh e quelli del litro di carburante, una carrellata dei quali è stata pubblicata dall’ADAC (qui la notizia).
Switcher evidenzia comunque che i veicoli elettrici promettono una manutenzione ridotta e godono di varie facilitazioni, sia a livello fiscale, assicurativo e di incentivi sia sotto forma di installazioni gratuite o agevolate di wallbox domestiche. È anche possibile usufruire di ricariche gratuite, per esempio sul posto di lavoro o presso esercizi commerciali che le offrono come un ulteriore servizio alla clientela.