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Roberto Giolito: “Vi racconto la Fiat 126, un’auto moderna”

Pubblicato 01 maggio 2022

Abbiamo incontrato il responsabile di FCA Heritage ad Automotoretrò, dove in questi giorni è esposto il primo prototipo della city-car uscito dalle linee dello stabilimento di Cassino.

Roberto Giolito: “Vi racconto la Fiat 126, un’auto moderna”

IN OTTIMA COMPAGNIA - Al centro del padiglione 2 del polo fieristico del lingotto - che prima di essere riconvertito, per più di mezzo secolo, a cavallo tra gli anni ’20 e ’80 del Novecento è stata la storica fabbrica della Fiat - la neo-cinquantenne Fiat 126 rossa portata ad Automotoretrò da FCA Heritage è una vera calamita per gli appassionati. A distanza di mezzo secolo, la city-car della casa torinese stupisce grandi e piccini almeno quanto le vetture - coetanee ed anch’esse rosse - che le fanno compagnia in fiera: una Fiat 124 Abarth Rally Gruppo 4 da corsa, la mitica Lancia Fulvia Coupé 1.6 HF con cui Sandro Munari e Mario Mannucci trionfarono al rally di Monte-Carlo nel 1972 e l’Alfetta Spider Coupé, suggestiva one-off firmata Pininfarina. 

MANCA QUALCOSA… - L’auto, fresca di un accurato restauro conservativo, è in forma a dir poco strepitosa, ma al centro del musetto manca il classico logo a quattro rombi della Fiat. Chiediamo il perché a Roberto Giolito, ex numero uno dello stile della casa torinese (ha disegnato, tra le altre, la Multipla e la moderna 500) e attuale responsabile di FCA Heritage, la divisione che all’interno della galassia Stellantis si occupa della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth. Una dimenticanza in sede di ripristino? Buttandola sul ridere, a Giolito scappa inevitabilmente un sorriso: “Nient’affatto. Al netto di una leggera rinfrescata, l’auto è arrivata dai magazzini dello stabilimento di Cassino nelle nostre officine di Mirafiori perfettamente conservata, esattamente come appare oggi”.

Colpa di qualche operaio dell’epoca, quindi, se davanti manca lo stemmino?
“Non c’è nessuna colpa, per la mancanza del logo. Semmai c’è una ragione molto precisa”.

Quale?
“Non è una Fiat 126 rossa come tutte le altre, ma la numero uno, o meglio, la numero zero, visto che si tratta del primissimo prototipo uscito dalle linee di Cassino”.

Siamo nella fase dell’iter progettuale che precede la pre-serie, quindi.
“Proprio così. In pratica è il risultato di quella che nel gergo industriale si chiama ‘verifica di processo’, ovvero una lavorazione ottenuta con stampi ancora in fase di finitura, per eseguire le prove di assemblaggio. E infatti l’assenza del logo Fiat non è l’unica differenza rispetto a un esemplare di normale produzione. Nella parte posteriore delle fiancate, per esempio, mancano le griglie per il raffreddamento del motore”.

Nel 1972 la Fiat 126 si è trovata di fronte a un compito difficilissimo: sostituire un mito come la 500. A giudicare dai numeri di produzione, ci è riuscita molto bene.
“Direi proprio di sì. Ha letteralmente risollevato le vendite della Fiat, che con l’ultima versione della 500, la R, stavano cominciando a stagnare, ed è rimasta sulla breccia per quasi trent’anni, prodotta in milioni e milioni di esemplari sia in Italia che all’estero. È quindi doveroso renderle il giusto omaggio. Aver portato a Torino, nel nostro hub di Mirafiori, il modello da cui è cominciato tutto chiude idealmente il cerchio, dato che in collezione abbiamo anche l’ultima 126, prodotta nel settembre del 2000 in Polonia”.

Il fascino della 500 è tutt’altra cosa, eppure la 126 oggi continua a fare una gran simpatia. Si vede che è invecchiata bene.
“È figlia di un altro tempo ed è inevitabile che non riproponga soluzioni stilistiche che negli anni ’70 e in quelli successivi sarebbero parse anacronistiche. Non va dimenticato che sulla 126 hanno lavorato menti brillanti, come l’ingegner Sergio Sartorelli, all’epoca responsabile dello stile e della progettazione della Fiat, e Pio Manzù, talento scomparso troppo presto a cui si deve la 127, altra pietra miliare del nostro marchio. Quasi naturale, quindi, che l’auto presenti soluzioni ancora attuali”.

Per esempio?
“L’idea di fondo, partorita da Manzù, fu di riproporre, naturalmente aggiornandolo, lo stile della 850. Il salto in avanti, architettonicamente parlando, fu notevole. Vista da un designer, la 126 presenta centine molto interessanti, così come degne di nota sono le scalfature sulle fiancate, qualcosa a cui all’epoca stava lavorando anche la Land Rover per la sua nuova fuoristrada di lusso, la Range Rover. E poi il cosiddetto cofango, ovvero il cofano anteriore a conchiglia: una soluzione che in fase di montaggio minimizzava i tipici problemi di registrazione”.

Quale rimane il gol più importante, nella carriera quasi trentennale della 126?
“Direi il fatto di essere riuscita a proseguire nel migliore dei modi la storia di successo della 500, offrendo una dotazione più completa e, quindi, allargando la platea dei clienti. La versione base, naturalmente, conquistò l’utente tipico della 500, ma negli allestimenti più curati, come il Personal, la macchina veniva percepita come un modello di categoria superiore. Alla 126 si deve, infine, un altro grande merito: aver traghettato la Fiat verso nuove piattaforme a motore anteriore”.

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Ritratto di alvola2023
1 maggio 2022 - 19:36
Per me una bell'epoca, quella in cui i modelli rimanevano attivi per tanti e tanti anni (cosa che oramai solo Fiat continua a fare, oltre che alcuni marchi di altissimo livello come Bentley). Anche e soprattutto per una sensazione di maggiore equilibrio di un po' tutte le parti in causa. C'era meno fretta di aggiornare-aggiornare-aggiornare, comprare&rottamare-comprare&rottamare-comprare&rottamare, e forse era più facile mantenere, grazie ai maggiori tempi di rientro, una produzione non per forza disperatamente delocalizzata (anche se forse la 126 non è l'esempio migliore). Che poi per diversi di questi aspetti proprio negli ultimissimi tempi molti nodi stanno venendo al pettine su quanto si sia messo su un sistema fragile.
Ritratto di Volpe bianca
1 maggio 2022 - 20:30
Ne ho vista una non molto tempo fa, bianca. Tenuta così bene che sembrava nuova. Rispetto a tutte le altre auto che aveva attorno, faceva tenerezza da quanto era piccola.
Ritratto di Check_mate
1 maggio 2022 - 20:30
Le Abarth col cofanetto posteriore aperto sono le mie preferite!
Ritratto di Volpe bianca
1 maggio 2022 - 20:43
@Check, concordo. Mio padre ne aveva una, rossa. Rombava che era uno spettacolo! Ma quello che non riesco a capire è come riuscivamo a starci in quattro... :-)))
Ritratto di Goelectric
1 maggio 2022 - 21:18
Ce la veva mia zia, la 126 bis, mi incuriosiva l accelleratore microscopico e quelle due levette sotto al freno a mano, però non ricordo a cosa servissero, sicuramente una era l aria da tirar€ per farla partire, l altra non lo so!
Ritratto di Goelectric
1 maggio 2022 - 21:19
Cioè cos ha la parola t i r a r e, che non si puo scrivere???
Ritratto di mgiver
2 maggio 2022 - 09:56
Quella sinistra serviva per accendere il motore, era il contatto elettrico del motorino di avviamento. Quella a destra era il comando della valvola dell'aria (per le accensioni a freddo).
Ritratto di Goelectric
2 maggio 2022 - 12:38
Grazie
Ritratto di Check_mate
1 maggio 2022 - 20:30
Che ricordi. Mio padre ne prese due di fila per girare in paese, altro che Smart! :DD
Ritratto di Quello la
1 maggio 2022 - 21:12
Vero, caro Check. Ricordo ancora le rotonde affrontate da un mio amico a 30 kmh con il colletto fra i denti!
Ritratto di Quello la
1 maggio 2022 - 21:11
Tom Hanks può esserne giustamente fiero.
Ritratto di verdebiancorosso
1 maggio 2022 - 22:02
le mitiche 48 ore, la visita alla morosa a Milano, il dramma del litigio definitivo...verso casa all'altezza di Parma mi addormento per svegliarmi nel prato dopo 3 rovesciamenti, la macchina che atterra sulle quattro ruote parzialmente appiattita dal mio lato, i vetri esplosi. Metto in moto la mia 126 rossa, rientro in autostrada e torno a casa, il vento in faccia ed il sonno alle spalle. Ho amato quella macchina almeno quanto ho odiato la prima macchina, una 500 con l'unico merito di mandare scintille dalla marmitta quando andavo a tavoletta (cioè sempre). Rispetto a quella la 126 arrivava a 120 ed oltre di contachilometri, frenava senza dovere mettere la scarpa fuori scendendo la Raticosa, non si doveva alzare il cofano per fare benzina e evitare la doppietta era una libidine...anche i ribaltabili e lo spazio sembravano infiniti. La considero la mia vera prima macchina
Ritratto di Sgsilvio68
1 maggio 2022 - 23:48
2
Sono stato ieri all'automotoretrò. Un tuffo nel passato che suscita tanti ricordi (le auto dei genitori, degli amici più grandi, o quelle che da bambino già facevano battere il cuore). Se si ha spazio per il rimessaggio viene voglia di portarsi a casa un pezzo di storia (come mettere un mobile antico in una casa moderna, così è fare circolare una "vecchietta" in mezzo al traffico odierno).
Ritratto di otttoz
2 maggio 2022 - 08:05
pericolosissima come pure la 600
Ritratto di Oxygenerator
2 maggio 2022 - 08:29
Microscopica. Mia zia l’aveva azzurra. La parcheggiava sul marciapiede e le carrozzine delle mamme, passavano lo stesso. Rivista in sardegna, sembra la metà di una 500 attuale. Impressionante.
Ritratto di Tu_Turbo48
2 maggio 2022 - 14:40
@Oxygenerator beh è ovvio che rapportata ad oggi sembra la metà di una 500 attuale, ma era un'ottima auto da città per gli standard dell'epoca.Infatti in Famiglia ne avevamo una della Seconda serie di colore Rosso ed era perfetta per il traffico cittadino ed era anche facile da posteggiare. Veramente una piccola vettura eccezionale.!!!
Ritratto di ziobell0
2 maggio 2022 - 09:49
Ne ho vista una rossa, molto ben tenuta, nel parcheggio di un supermercato. Accanto alle auto di oggi è un fuori-scala, minuscola, un giocattolo
Ritratto di - ELAN -
2 maggio 2022 - 11:26
1
E' vero. Ma anche già solo la Audi 80 che prese mio padre nel '91 era larga come una scatoletta a confronto dei transatlantici di adesso: 170cm. Adesso le seg. D sono larghe oltre 185 cm. Il bello è che strade e parcheggi non sono cambiati.
Ritratto di Benjamin
2 maggio 2022 - 20:51
Io ho diverse auto, tra le quali una bella Passat Variant 1.8 del '92, nera met, tetto apribile elettrico e cerchi in lega "OZ" che uso molto volentieri ed è esattamente come dici tu. A fianco all'Octavia nuova appena presa (vettura similare) è molto molto più "piccola", stretta, pur essendo comodissima e spaziosa. E la stessa cosa mi sembra anche con il T4 (ho anche un Multivan Westfalia) del '93 che ora è in restauro e non ho sotto mano il libretto, ma pure quello è largo, specchi esclusi, solo (mi pare) 1,85 m. e sembra "stretto", e tra l'altro si parcheggia più facilmente di come verrebbe da pensare.
Ritratto di Truman200
2 maggio 2022 - 09:54
Che aborto che era,l aveva l azienda dove lavoravo,era sempre ferma con qualcosa,x non parlare delle perdite d olio
Ritratto di Tu_Turbo48
2 maggio 2022 - 14:11
Sempre tutte a te capitano le auto che hanno dei difetti, veramente incredibile.!!!
Ritratto di IloveDR
2 maggio 2022 - 10:15
3
i mozzi ruota sono della successiva Personal, la 126 del 1972 aveva i mozzi ruota simili alla 500R...basta con questo vecchiume, il passato è passato, è il fallimento di questa società automobilistica italiana, il fascino di un'auto del passato si può trovare in una Morgan, ma no nella 126 che era strutturalmente una 500 migliorata, una pericolosa tuttodietro, la 127 e 128 adottavano già la TA...dopo 8 anni, almeno in Italia ed Europa occidentale è stata, sostanzialmente, sostituita dalla Panda...
Ritratto di danilocancro87
2 maggio 2022 - 22:50
Anche io ho dei dubbi che sia un esemplare "zero": la prima serie aveva i cerchi della 500R mentre quelli in foto sono della seconda serie del 1976. Inoltre il cofano motore posteriore ha il portatarga "orizzontale" anch'esso introdotto nel 1976. E' un modello "pasticciato" oppure banalmente è una versione base del restyling del 1976 che manteneva i paraurti in metallo a differenza della personal che li aveva in plastica
Ritratto di Benjamin
3 maggio 2022 - 20:59
Ho notato anch'io questa cosa dei mozzi ruota. La prima serie aveva dei cerchi diversi, come un po' "conici", color "grigio cerchi", e senza coppe ruota o simil, con le quattro viti molto più distanziate (almeno a memoria).
Ritratto di Ilmarchesino
2 maggio 2022 - 10:46
3
Sempre simpatica da vedere x strada. Ne ho avute 5. L'ultima con i finestrini elettrici. Andavamo a fare pesca sub in quattro con 4 borsoni colmi. La ruota toccava sul.parafamgo anteriore. Ma nn si fermava mai. L unico neo era qua do azionavi involontariamente la leva del riscaldamento nei mesi estivi.... P.s non sono mai riuscito a farla andare in testa coda ..... Ora 4 persone se nn viaggiano in suv nn si muovono da casa.
Ritratto di - ELAN -
2 maggio 2022 - 11:23
1
E' incredibile quanto ci si sia imolsiti/imborghesiti rispetta a quelle decadi in cui ci si adattava a girare in queste che ora paiono scatolette. Mio padre andò allo Stelvio su una 500 a sciare con un suo cugino, per dire. Ora ci vuole un Q7 quattro.
Ritratto di Ilmarchesino
2 maggio 2022 - 12:55
3
Vero. È che dire di quelli che montano anche il portapacchi sul suv?? Mio padre in 5 ci a portato in Ford Capri da Napoli a Venezia. Io ho una croma in cui ci carico di tutto ed i miei amici mi chiedono di portargli qualche bagaglio xe nel x4 o nel Evoque nn hanno spazio. Che goduria
Ritratto di Biondi stefano
2 maggio 2022 - 10:55
Già da bimbo,quando facevamo le sfide con i compagni di giochi,quale fosse migliore tra le auto che avevano i nostri familiari, avevo dei dubbi che queste microcar fossero migliori della "mia" R5 o R4. Crescendo ho capito,ma a detta dei miei compagni, la Fiat era la migliore perché era la più venduta. (risposta suggerita dai genitori)Ebbene oggi nessuno dei miei amici ha una Fiat in famiglia. Ora come allora bastava cambiare.
Ritratto di Il bue
2 maggio 2022 - 11:40
6
Avuta in famiglia tanti anni, prima serie, 1976, verde brillante. Non mi dispiacerebbe trovarne un'altra identica
Ritratto di Francesco Pinzi
2 maggio 2022 - 11:51
Tutto metallo, 4 viti, 2 luci e via. Certo molti meno pensieri di adesso, con l'elettronica e i motori esasperati. Ma non erano di certo comode e rifinite come oggi. C'è del buono e del cattivo, che non torneranno più.
Ritratto di Il bue
2 maggio 2022 - 11:54
6
Eppure a me il cofano posteriore, con spazio per la targa lunga, che nel 1972 in Italia non esisteva, guarda caso pari pari a quello della 126 Personal del 1976, così come i cerchi ruota, presi dallo stesso restyling non convincono a fatto. Per me questo è un minestrone su cui hanno messo pezzi a casaccio, intortato bene dal bel e bravo direttore, che ha scoperto in questi giorni che la Fiat ha prodotto tale modello.
Ritratto di IloveDR
2 maggio 2022 - 12:38
3
è vero, un restauro fatto dal più scarso carrozziere di torino, quel cofano motore posteriore è stato adottato quando hanno introdotto le targhe componibili con la sigla provincia in arancione, 1976
Ritratto di danilocancro87
2 maggio 2022 - 22:52
A me pare infatti una versione base del restyling del 1976 che a differenza della personal manteneva i paraurti di metallo ma adottava gli stessi cerchi: la prima serie montava invece gli stessi cerchi della 500R. Inoltre le frecce anteriori erano bianche nella prima serie e fungevano anche da luci di posizione.
Ritratto di Dario 61
3 maggio 2022 - 06:49
Vero, anche il colore non appartiene alla prima serie, quella tonalità di rosso è arrivato col restyling, prima era molto più scuro. Quest’auto è la n. zero del restyling.
Ritratto di marcoluga
2 maggio 2022 - 12:42
2
E' stata la mia prima auto, regalo di papà, rigorosamente usata, da studente non potevo certo pretendere di più. Ci ho fatto viaggi lunghissimi ed arrivavo a pezzi, ma faceva niente, avevo poco più 20 anni. Ci andavo al mare con gli amici e la ragazza, ci stavamo tutti, eccome se ci stavamo (nostalgia, maledetta nostalgia). E consumava niente. Eppure oggi se non ho un SUV non sono contento, voglio stare comodo anzi comodissimo, voglio salire e scendere senza piegare la schiena, chissà probabilmente è un desiderio inconsapevole di compensazione.
Ritratto di marcoluga
2 maggio 2022 - 12:45
2
Un'ultima cosa, sulla mia il cruscotto era verniciato come la carrozzeria, bianca, senza quella "lussuosa" imbottitura in simil-plastica.
Ritratto di critiko66
2 maggio 2022 - 13:33
1
FIAT 500, 126,127,128,FIAT Panda e FIAT Uno sono state l'icona dell'industria automobilistica italiana. Insieme al Maggiolino, Golf, R4, R5, sono state le più vendute al Mondo......allora non c'erano tutti quei pregiudizi sul marchio italiano....Bei tempi!!!!
Ritratto di giulio 2021
2 maggio 2022 - 18:01
A volte le Fiat erano le auto più vendute d'Europa: Bei tempi!!!
Ritratto di Fausto Carello
2 maggio 2022 - 15:39
La mia era blu scuro con gli interni beige, gli montai i pistoni dellla 125S cosi la cilindrata divento' 800, andava come un razzo.
Ritratto di Pintun
2 maggio 2022 - 16:07
Era l'auto della mia maestra alle elementari: verso la fine dell'anno scolastico ci caricava tutti e 8 e ci portava al lago, che passando per alcune sterrate distava pochi km. Peccato che le auto da città, o comunque quelle ideali come seconda auto siano ormai scomparse in quanto anche Panda e Picanto siano ormai quasi troppo grandi e inutilmente care. La 126 forse sarebbe un pochino piccola e le dimensioni ideali per me sarebbero quelle della prima Panda e della R4
Ritratto di mgiver
3 maggio 2022 - 10:51
Era l'auto della mastra delle elementari per antonomasia, dove andavo io le avevano tutte le maestre che arrivavano in auto, poi sostituita dalla Panda 30. La mia vicina insegnava in un paesino (non ricordo bene se Configni o Cottanello in provincia di Rieti) e tutti in giorni guidava per 80 km su strada piena di curve e saliscendi, anche con la neve. In inverno partiva da casa con le catene già montate. Con 2 126 rigorosamente verdi e di seconda mano ci ha fatto tutta la carriera da insegnante.
Ritratto di giulio 2021
2 maggio 2022 - 18:06
Io la considero fantastica la 126, molto riuscita, non sembra quasi un'aggiornamento della vecchia mitica 500 e ha il suo fascino quasi sportivo, però mi fa specie il fatto che sia stata la prima auto venduta ai privati in Cina nel 1979 dopo le riforme di Deng Xiao Ping, oggi nonostante le dichiarazioni di Imparato che dice possibile che si venderanno parecchie Alfa Romeo Tonale in Cina, le vendite di Fiat in Cina (e anche Alfa e Lancia e perfino Jeep un tempo molto diffusa) sono zero, nel senso matematico del termine: zero, pensiamo a che occasioni hanno perso gli italiani in Cina, avrebbero potuto essere oggi i primi al posto di VW...
Ritratto di PONKIO 78
2 maggio 2022 - 22:18
Mio nonno ne aveva una verde e la teneva da Di0, aveva due levette al centro per l’accensione è uno sterzo durissimo… ma era fantastica…
Ritratto di mgiver
3 maggio 2022 - 10:45
Sterzo durissimo? Evidentemente non hai mai guidato un 131 o 132 o Alfetta rigorosamente SENZA servosterzo :-)
Ritratto di Claudio48
7 giugno 2022 - 18:34
Evidentemente non avete avuto la Sfortuna di avere una 126 polacca, sempre con problemi dovuti alla scarsa tecnologia locale, componenti motore NON rispondenti alle specifiche, come ad esempio Camme che si arrotondavano con l'uso, catena distribuzione che si mangiava l' ingranaggio relativo, ecc.
Ritratto di Claudio48
7 giugno 2022 - 19:08
Ho avuto una 128 1300 del 1972 comperata nuova Già 3 giorni dopo il ritiro mi usciva del fumo dal piantone dello sterzo con paura di un incendio, sostituito il devioluciguidasgancio in garanzia, due anni dopo non riuscivo a spegnere gli abbaglianti a causa dello stesso perchè i fari, non inseriti da relais passavano tutta la corrente per i contatti del devio con incollaggio degli stessi. Col terzo è andata meglio, di notte sono rimasto al buio i autostrada senza fari sempre per contatti difettosi dello stesso componente. Adesso vi racconto del commutatore con chiave antifurto marca A...N che mi ha lasciato come uno stupido in parcheggio perchè la chiave in acciaio, aveva mangiato i pistoncini tipo Yale in ottone che non riuscivano a leggere ed azionare la rotazione del blocchetto. Porto la macchina col carro attrezzi da un elettrauto il quale mi dice che quel componente aveva già dato problemi, per cui sostituendolo con un altro fornitore Fiat marca S...A non sarebbe più successo già, sei mesi dopo, arrivo nel box, spengo il motore estraendo la chiave dal quadro, scendo e rimango basito vedendo il motore in moto come nulla fosse. Ho dovuto togliere corrente allo spinterogeno per fermarlo... Una barzelletta se non fosse che andava bene come potenza, accelerazione e tenuta di strada. Un anno dopo finì come era cominciata fumo e fiamme dal cannotto dello sterzo ed in poco tempo arsa dal fuoco. Un ultima perla. Portata in demolizione dal carro attrezzi, vado all' ACI per fare le carte di cancellazione dal PRA. L'addetto mi chiede le targhe ed il libretto, di circolazione che ero riuscito a salvare. Io gli consegno la targa posteriore, ma quella anteriore era un tizzone arrotolato su se stesso ed irriconoscibile Niente da fare, tolto il rimasuglio dal rottame glie lo porto, lui dice che non riesce a leggere il numero della targa, al che non potendone più l' invito prima a mettersi gli occhiali, poi se proprio non voleva cancellare la vettura, gli spiego l'uso personale che poteva fare del crostolo nero che gli avevo portato e me ne andai senza mai più farmi vedere. Vita vissuta realmente
Ritratto di Dzan
30 giugno 2022 - 19:02
Solamente il cruscotto è della prima serie, tutto il resto è della versione del 1976, per me un restauro pasticciato e l'assenza delle griglie di aerazione laterali è un semplice tuning