LUNGO CONTENZIOSO - “Autostrade per l’Italia non è proprietaria del software del Tutor”: lo ha stabilito il Tribunale delle imprese di Roma (sentenza 120/2019, depositata il 4 gennaio). I giudici si sono pronunciati sul contenzioso in materia di proprietà intellettuale del sistema che rileva la velocità media delle auto. Autostrade aveva intentato causa contro Alessandro Patané e le sue società: chiedevano ai giudici di disconoscere il diritto di Patané a ottenere il pagamento per l’utilizzo del software del sistema SICVe (quello di gestione del sistema dei Tutor), ma queste richieste sono state rigettate. Comunque Autostrade valuta l’impugnazione della sentenza. Una controversia che va avanti da 12 anni, come spieghiamo su alVolante in edicola, qui per saperne di più.
SECONDO FRONTE - Già il 10 aprile 2018 la Corte d’appello di Roma aveva accertato la contraffazione del brevetto del sistema da parte di Autostrade per l’Italia, ai danni di una piccola azienda toscana, la Craft. Ordinando la distruzione di tutte le attrezzature esistenti gestite da Autostrade costituenti violazione del brevetto. Tuttavia, la concessionaria non ha mai ammesso di avere contraffatto il dispositivo. E ha introdotto il SICVe PM che risulta essere (a loro detta) un’evoluzione del Tutor, ed è in funzione. Attualmente sono controllati 31 tratti per complessivi 290 km circa di estesa autostradale (la lista è qui http://www.poliziadistato.it/articolo/51). E la controversia pare destinata a proseguire per lungo tempo.