SITUAZIONE IN MIGLIORAMENTO - A partire da domani, lunedì 19 aprile, gran parte dell’Italia sarà in zona arancione. Sono infatti solo tre le Regioni che restano in zona rossa, quella che prevede le maggiori limitazioni per gli spostamenti e per le attività commerciali: Sardegna, Puglia e Valle d’Aosta. L’unica variazione rispetto a quanto accaduto una settimana fa riguarda la Campania. Non sono comunque previste zone gialle, secondo quanto previsto dal decreto legge approvato dal governo Draghi. Queste potranno tornare a partire da lunedì 26 aprile. Ma c’è un dato che appare incoraggiante: per la quarta settimana consecutiva l’indice Rt medio nazionale fa registrare un calo ed è ora pari a 0,85 (prima era 0,92).
GLI SPOSTAMENTI - Per chi dovesse avere ancora dubbi su cosa sia consentito fare e cosa vietato nella propria zona di residenza è possibile consultare le FAQ sul sito del governo, che permettono di chiarire ogni perplessità a riguardo. Per chi si trova in zona rossa gli spostamenti sono possibili solo “per motivi di lavoro, salute o necessità” che devono comunque essere giustificati tramite l’autocertificazione. Questa può essere scaricata sul sito del Ministero dell’Interno in modo tale da averla sempre con sé, ma è in possesso anche delle forze dell’ordine che si occupano dei controlli.
Parzialmente differente la situazione per chi vive in un territorio che è stato collocato in zona arancione. In questo caso, infatti, gli spostamenti sono consentito solo all’Interno del proprio Comune di residenza dalle 5 alle 22; qualora invece ci si dovesse recare in un paese differente sarà necessario mostrare l’autocertificazione. Anche in zona arancione non è consentito uscire dalla propria Regione, a meno che non ci siano “comprovate esigenze”.
In zona rossa resta consentito anche spostarsi per recarsi in Chiesa e prendere parte a una funzione religiosa, a condizione di scegliere il luogo di culto più vicino alla propria abitazione. È consentito farlo anche se ci si deve recare in un bar, ristorante o pasticceria per l’asporto o per fare la spesa o per acquistare attività di generi alimentari o di prima necessità, specialmente se questi non sono disponibili nelle vicinanze. Il coprifuoco resta comunque attivo in tutto il Paese e scatta dalle 22 fino alle 5 della mattina successiva.